Si è completamente gremita la sala della sede dell’Associazione Archeosofica di Sesto Fiorentino in via Corsi Salviati che, martedì 23 maggio alle 21,30, ha ospitato la conferenza “Il mito antico dell’Eterno Femminino” a cura di Odette Giselle Ruben che ha voluto approfondire i temi già toccati nell’incontro dell’11 maggio alla biblioteca comunale Ernesto Ragionieri di Doccia.
Entrambi gli appuntamenti hanno preso spunto dalla ricca collezione di opere della mostra “La Vergine e la Femme Fatale” dedicata all’immaginario femminile nel Simbolismo e nell’Art Nouveau. Inaugurata lo scorso 26 marzo e organizzata da Comune di Sesto Fiorentino e La Soffitta Spazio delle Arti, l’esposizione è inserita nel progetto AltoBasso che unisce con un unico evento le due storiche sale d’arte della città: La Soffitta Spazio delle Arti del Circolo Arci-Unione Operaia di Colonnata (l’Alto) e il centro Antonio Berti di via Bernini (il Basso).
“Quando ho visto la mostra – ha esordito Odette Ruben – sono rimasta affascinata per la ricchezza della collezione e la varietà delle tecniche grafiche che si potevano ammirare. Vanno fatti i complimenti a chi ha organizzato, il coordinatore è Francesco Mariani, e a chi ha raccolto negli anni queste opere, il collezionista e curatore è Emanuele Bardazzi. Osservando bene è emerso subito che nel complesso si potevano leggere due visioni dell’Eterno Femminino, una antitetica all’altra: quella negativa, demoniaca, e quella solare, spirituale. E’ per questo che ho voluto analizzare un argomento che è presente da sempre in tutte le culture, da quelle antiche sino ai giorni nostri, e che è centrale per sviluppare la coscienza umana”.
Odette Ruben ha spiegato il modo in cui è stata rappresentata la donna dall’era degli egizi sino alla scuola dei Preraffaelliti mettendo a confronto opere con figure morbose ad altre con immagini angeliche. Il pubblico è stato così accompagnato in un affascinante percorso che li ha portati a comprendere il significato profondo di Eterno Femminino partendo dai testi sacri che raccontano la creazione dell’Adamo e dell’Eva cosmici.
“Anche le opere d’arte – ha chiosato Odette Ruben – ci dicono, insomma, che dobbiamo fare un salto di livello interiore e armarci, come fa la stupenda Giovanna d’Arco di Eugène Grasset esposta alla mostra, per far nascere una società con qualità mentali, morali e progettuali basate su amore e fratellanza”.
La mostra “La Vergine e la Femme Fatale” è visitabile sino a domenica 28 maggio. Gli orari sono i seguenti: dalle 16 alle 19 sino a sabato, dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 19 domenica.
La Soffitta Spazio delle Arti