Liberazione a Calenzano, Prestini scrive ai cittadini: “Ritroviamo la forza della ricostruzione”

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Riccardo Prestini

Il 25 aprile a Calenzano, così come in tutta Italia, è sempre stato soprattutto una festa di popolo. Ma non quest’anno, sia per l’impossibilità di riunirsi, sia per il clima di emergenza e lutto in cui si trova il Paese. Il Sindaco invita tutti i cittadini, con una lettera aperta, a celebrare questo appuntamento fondamentale per la nostra democrazia.

Il momento che stiamo vivendo ha bisogno di un’altra liberazione – ha detto il Sindaco Riccardo Prestini -. Dobbiamo ritrovare la forza di liberarci dall’emergenza e avviare la ricostruzione del sistema economico, civile e sociale. Solo così daremo finalmente piena attuazione alla nostra Costituzione.

Nei prossimi giorni saranno pubblicati sui canali informativi del Comune video e contributi originali per ricordare il 75° anniversario della Liberazione, tra cui alcune interviste ai partigiani calenzanesi. L’Amministrazione ha inoltre aderito all’appello del comitato nazionale dell’ANPI #bellaciaoinognicasa, con il quale si invitano tutti i cittadini a cantare Bella Ciao dalla finestra o dal balcone, sabato 25 aprile alle ore 15.

Nella mattinata del 25 aprile il Sindaco andrà ai cippi e ai monumenti, per onorare i caduti e deporre corone e mazzi di fiori, come segno istituzionale di rispetto e memoria.

Il modo migliore per celebrare il 75° anniversario della Liberazione – conclude il Sindaco – è affidarsi, ancora una volta alle nuove generazioni, che proprio in queste settimane hanno dimostrato un grande senso civico, dando la propria disponibilità ad aiutare i più deboli che devono rimanere in casa. Dovranno essere loro, creando le condizioni affinché possano assumerne pienamente il ruolo e le responsabilità, a ripensare lo sviluppo del nostro Paese, l’organizzazione dei servizi sui territori, a ricostituire un sistema di valori, diritti e responsabilità condivisi da tutta la comunità”.

Questo il testo integrale della lettera del sindaco Riccardo Prestini:

Cari cittadini, care cittadine, 

il prossimo 25 aprile sarà il 75° anniversario della Liberazione dell’Italia dal nazi-fascismo e, oggi come allora, il nostro Paese sta vivendo una fase molto difficile. Allora intervenne una generazione italiana ma anche europea che sognava una nuova stagione. Dopo l’orrore del fascismo e del nazismo, si voleva non solo resistere all’onta di un’Europa hitleriana, ma si sentiva di essere “un’avanguardia di una migliore società umana” come ricorda la frase di Thomas Mann scritta sulla lapide del cimitero Monumentale di Torino. Da quelle generazioni nacque l’idea e l’impegno dell’Europa unita, la democrazia conquistata, la ricostruzione politica, sociale ed economica dell’Italia. 

Gran parte degli ultimi testimoni di quegli anni e di quegli eventi sono morti proprio in queste ultime settimane, da soli negli ospedali, nelle residenze sociali o nelle loro case. I nostri anziani, e con loro una parte essenziale parte della nostra memoria, se ne sono andati. L’Italia non sarà più quella di prima e dovrà, presto, dedicare una giornata ai troppi morti (medici, infermieri, anziani, volontari) per ricordarli e piangerli tutti, affinché non diventino i nostri “desaparecidos”. 

Per la prima volta in 75 anni l’Italia non potrà festeggiare il 25 aprile in mezzo alla gente e con la gente. Il Comune pubblicherà online nei prossimi giorni alcuni contenuti originali sui propri canali informativi, tra cui alcune interviste a partigiani calenzanesi. Io quel giorno sarò davanti ai cippi e ai monumenti che ricordano i caduti, per onorarli, ma dovrò farlo da solo o comunque con pochissime persone. Una rappresentanza istituzionale, laddove ogni anno si riunivano centinaia di persone. È comunque necessario, così come è necessario ricordare questa data in maniera virtuale, anche in una situazione di emergenza, anzi proprio in una situazione di emergenza, perché oggi più che mai c’è bisogno di rammentare quella fase così alta dell’impegno civile e politico delle generazioni di allora. 

Dobbiamo ritrovare quella stessa forza e quello stesso impegno, per uscire rapidamente dall’emergenza dovuta alla pandemia e nel contempo avviare un processo di ricostruzione del sistema economico, civile e sociale, dando finalmente piena attuazione alla nostra Costituzione e ai valori costitutivi della nostra democrazia fondata sull’antifascismo: solidarietà, inclusione, sostegno ai più deboli, rimozione degli ostacoli che impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione alla vita politica, economica e sociale.       

Abbiamo bisogno di un’altra liberazione e di una ricostruzione che è ancora tutta da scrivere. E questo dovrà vedere il contributo essenziale delle nuove generazioni, che già hanno dimostrato una grande disponibilità in questa emergenza, proponendosi come volontari per aiutare chi è più debole e non può uscire di casa. Abbiamo bisogno delle nuove generazioni, non solo perché quelle più anziane stanno sparendo, ma anche perché necessitiamo di nuova linfa, energia e capacità innovativa, di rapidità nel dare risposte all’altezza dei problemi che l’attuale emergenza sanitaria ha ulteriormente aggravato

Dovranno essere le nuove generazioni, creando le condizioni affinché possano assumerne pienamente il ruolo e le responsabilità, a dover ripensare lo sviluppo del nostro Paese, l’organizzazione dei servizi sui territori, a ricostituire un sistema di valori, diritti e responsabilità condivisi da tutta la comunità. Sosteniamoli e lavoriamo insieme a loro, per superare l’attuale situazione di difficoltà e creare le condizioni far ripartire il nostro Paese sulla base di nuovi presupposti di sviluppo e di crescita nella libertà e nella democrazia.   

Solo così onoreremo tutti coloro che 75 anni orsono hanno combattuto, lottato e si sono impegnati, anche a costo della propria vita, per ricostruire il Paese e dare l’opportunità a tutti noi di vivere un lungo periodo di pace e di libertà.

Viva il 25 aprile, viva la libertà, viva la democrazia!“.

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