Madau (Sel) a TS: “Il nostro orizzonte è in contrapposizione alle politiche del Pd, a Sesto e in Italia”

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Nei giorni scorsi abbiamo incontrato alcune forze politiche di sinistra per dar vita ad una coalizione. Tra queste c’è anche Sel, con cui il dialogo è ancora aperto“. Le parole pronunciate sabato 20 febbraio da Alessandro Baldi (LEGGI QUI) hanno avuto una vasta eco nell’ambiente politico sestese. Per un commento su questa vicenda, tuttosesto.net ha intervistato Jacopo Madau, coordinatore di Sinistra, Ecologia e Libertà.

Durante la conferenza stampa di sabato 20 febbraio, il segretario dem Alessandro Baldi ha parlato di dialogo aperto fra Pd e Sel. Voi, però, avete prontamente smentito. Ci chiarisci la posizione di Sel?
“La posizione di Sel è chiara da circa due anni, quando il Partito Democratico rifiutò le primarie di coalizione costringendoci a creare qualcosa alla sinistra del Pd. Un qualcosa di nuovo, di alternativo, di lungimirante. Con tutte i rischi del caso abbiamo partecipato in prima linea alla creazione di Sesto Bene Comune: considerando l’ottimo risultato elettorale, il proficuo lavoro in Consiglio Comunale e l’evoluzione naturale a cui sta andando incontro, posso affermare con assoluta certezza che sia stata una scelta vincente e assolutamente lungimirante di coloro che allora guidavano Sel Sesto Fiorentino. Tornando alla domanda, la posizione è sempre la medesima: Sel sta lavorando per un progetto a sinistra che coinvolga e dia il più possibile spazio ad associazioni, liste civiche, partiti, movimenti, comitati e semplici cittadini con i quali condividiamo idee e progetti per la Sesto Fiorentino che verrà”.

Il Pd potrà, comunque, dire di aver provato ad aprire un dialogo con Sel e che voi vi siete rifiutati.
“Certo, questo non si può certo negare. In politica è giusto incontrarsi e parlarsi con franchezza. Il neo segretario del Pd Alessandro Baldi ha ritenuto necessario sentire tutti i gruppi appartenenti al cosiddetto ‘centro-sinistra’ sestese. Noi non ci siamo tirati indietro e abbiamo accolto positivamente l’incontro per confrontarsi sui temi, ma il nostro orizzonte, e lo abbiamo detto più volte anche alla stampa, è in contrapposizione alle politiche del Partito Democratico. A Sesto Fiorentino, come in Italia”.

Quali potrebbero essere i punti di condivisione tra Pd e Sel su aeroporto, inceneritore e gli altri temi importanti della politica cittadina?
“Questa è una domanda difficile alla quale rispondere. Alle scorse elezioni il Partito Democratico aveva posizioni diverse al suo interno su questi temi, non a caso è stata proprio questa una delle motivazioni per cui è caduta l’amministrazione Biagiotti. Credo che su inceneritore e aeroporto si debba essere molto franchi: queste decisioni sono state prese ad alti livelli e il Comune di Sesto Fiorentino ormai può far ben poco, ma sono convinto con tutto me stesso che avere un sindaco, e ammetto che mi sto immaginando Maurizio Quercioli, che prova a fare il possibile, a percorrere qualunque strada, politica e giudiziaria, per evitare questi scempi è ben diverso da avere un sindaco o una sindaca che ha una posizione poco chiara e che accetta passivamente il corso degli eventi. Le battaglie si possono anche perdere, ma non si può prescindere dal combatterle fino alla fine. Per quanto riguarda il centro cittadino, come molti, moltissimi altri temi, grazie ai tavoli programmatici di Sesto Bene Comune stiamo mettendo a punto delle proposte ben chiare che, spero, possano trovare la convergenza anche di altre forze politiche”.

Parliamo di cosa succede a sinistra del Pd. A che punto sono i lavori per la coalizione?
“A sinistra del Pd c’è una prateria. A Sesto Fiorentino c’è da sempre una forte tradizione antifascista e di solidarietà che ha consentito alle forze di sinistra e di centro-sinistra di governare. Ma credo che per numerose motivazioni, a partire da politiche nazionali sciagurate, la credibilità del Partito Democratico stia scemando anche a Sesto Fiorentino. Dobbiamo avere il coraggio di uscire dai vecchi schemi e creare qualcosa di nuovo: io mi immagino una coalizione ampia, composta da partiti, liste civiche e che al suo interno abbia il contributo di comitati e associazioni, guidata da intenti comuni e da una figura che abbia lo spessore per rivolgersi non solo agli storici elettori della sinistra, ma anche ai delusi del Partito Democratico e Movimento 5 Stelle, come alla tanta gente che, sfiduciata, ha smesso di andare a votare. Credo che a Sesto Fiorentino come in Italia ci debba essere una sinistra forte, che torni ad essere credibile grazie ad un rinnovamento delle classi dirigenti e a gettarsi a capofitto sui reali problemi della gente. Insomma, mi piacerebbe una Sinistra capace di risvegliare il desiderio delle persone giovani e meno giovani di impegnarsi e di dedicare una parte del proprio tempo alla politica, che nonostante sia l’unico mezzo per cambiare lo stato delle cose negli ultimi anni ha purtroppo assunto un’accezione negativa. Tutto questo per dire che qui a Sesto a sinistra ci sono spazio e buonissime possibilità di vincere solo se riusciamo in breve tempo a presentare un progetto, un programma e un candidato sindaco all’altezza dell’ambiziosa sfida che ci proponiamo. E io, sia chiaro, ci credo”.

STEFANO NICCOLI

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