Mamme No Inceneritore: “Incertezza sulla realizzazione dell’opera”

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Mamme No Inceneritore

Riceviamo e pubblichiamo il seguente comunicato stampa delle Mamme No Inceneritore. 

Il 23 novembre 2016 è la data ultima concessa dall’autorizzazione unica della Città Metropolitana a Qthermo, la società che dovrebbe costruire e gestire l’inceneritore, che non poteva e non può iniziare i lavori perché non ha le carte in regola.

Il “teatro” del Comune di Sesto a cui Moretti, presidente di Qthermo, attribuisce il ritardo, è iniziato solo a fine giugno; la società avrebbe potuto iniziare i lavori prima, sotto la gestione commissariata della città non contraria al progetto. La verità è che i ricorsi al Tar, già presentati da Comitati e Associazioni Ambientaliste, ravvisavano gravi e diverse illegittimità e irregolarità nella procedura di autorizzazione. Inoltre i cittadini si erano mobilitati per ottenere dai propri amministratori un cambio di rotta nella gestione dei rifiuti e ora esigono dagli stessi amministratori che non sia concessa alcuna proroga e che invece siano valutate concretamente le alternative.

Come Mamme NO Inceneritore ora esigiamo che la politica faccia quello che non è stato fatto negli ultimi anni: rispettare la volontà dei cittadini, non concedere nessuna proroga e valutare concretamente le alternative.

Tra l’altro sarebbe inopportuno e contrario al buon senso concedere una proroga adesso, mentre il TAR è in procinto di esprimersi sul ricorso presentato da cittadini e associazioni ambientaliste.

Inoltre evidenziamo che non è ancora stata resa pubblica la Convenzione tra ATO TOSCANA Centro, Quadrifoglio e Qthermo, che tutti i sindaci delle province di Firenze, Prato e Pistoia si sono affrettati a firmare due settimane fa (ad eccezione dei sindaci di Sesto, Campi Bisenzio e Vaglia). Chiediamo quindi che venga immediatamente resa pubblica la Convenzione tra ATO TOSCANA Centro, Quadrifoglio e Qthermo. Questa è per noi l’ennesima mancanza di trasparenza nei confronti dei cittadini, un documento così importante e che dovrebbe essere pubblico e che invece viene riservato alla sola visione dei contraenti e degli investitori.

L’ipotesi è che istituzioni e politica cerchino di distogliere l’attenzione dei cittadini e di spezzare il clima di grande incertezza sulla realizzazione dell’opera, con l’obiettivo di tranquillizzare gli investitori ed ottenere dalle banche quei finanziamenti senza i quali davvero l’opera non potrà essere nemmeno iniziata, capitali che non saranno concessi senza una garanzia certa di restituzione attraverso le tasse dei cittadini“.

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