La richiesta di moratoria sui ricorsi al TAR effettuata dal sindaco della città Metropolitana, Dario Nardella, come era immaginabile, non ha tardato nel suscitare polemiche. Di seguito riportiamo il comunicato delle Mamme No Inceneritore:
“Apprendiamo che il sindaco Nardella oggi ha lanciato una proposta di moratoria dei ricorsi al TAR riguardanti Inceneritore e Aeroporto.
Singolare richiesta che, come comitato, ci lascia basiti.
Al Sindaco evidentemente piace parlare solo ai propri simili, al popolo leopoldino, ama i ‘red carpets’ e la polvere di stelle, gli ospiti vip all’anteprima di Inferno… un po’ meno ama la voce di chi fuori, oltre il limbo creato dal cordone delle forze dell’ordine, vuole affermare i propri legittimi NO, al modello di sviluppo che ci propone.
E così ieri è stata negata la libertà di manifestare a un pezzo di popolo fiorentino e domani si vorrebbe mettere in mora chi – vista la mancanza di ascolto finora riservata alle proprie istanze – si è visto costretto a ricorrere ‘a proprie spese’ al tribunale amministrativo.
Al sindaco che afferma che i ricorsi al TAR “ammazzano la politica” e che bisogna “legittimare invece i tavoli di confronto” rispondiamo:
Cominci lei, come un buon padre di famiglia, a dare il buon esempio. Lo potrà fare agilmente:
– revocando l’autorizzazione a costruire
– aprendo un vero tavolo tecnico di confronto sulle alternative all’incenerimento (e ci risparmi per favore l’ennesima richiesta di partecipare a un comitato di monitoraggio sugli effetti post messa in opera dell’impianto)
A pensar male si potrebbe pensare che il sindaco Nardella insomma abbia paura delle manifestazioni, dell’iter giudiziario e di tutto ciò che fino ad oggi ha composto la normale vita del paese e della città. Forse ha paura – caro sindaco – di trovarsi fra 10 anni a dover sconfessare questi progetti assurdi così come successo recentemente con il progetto TAV/Foster?
Allora per superare tutte queste paure meglio una bella riforma costituzionale che grazie alla proposta di riforma del titolo V, appalterà la decisione di tutte le grandi opere direttamente al governo di Roma.
Chissà a quel punto potrà – caro sindaco – alzare le mani al cielo e dire finalmente “non è colpa nostra… noi non possiamo far niente… ha deciso Roma”
Caro Sindaco… il SI alla riforma costituzionale le toglierà le castagne dal fuoco e, per evitare che da qui al 4 dicembre si brucino, ci propone anche una bella moratoria.
Ottima ricetta per cavarsi d’impaccio… ma certamente una rinuncia totale a assumersi quella responsabilità politica nelle decisioni sul territorio che invece lei sembrerebbe rivendicare.
Ci auguriamo ovviamente che il suo appello cada nel vuoto ma non potevamo esimerci da battere un colpo”.