Moschea, Lega: “Chi arriva si adatti alla cultura del nostro Paese, questa è integrazione”

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Scipioni - Lega Nord Toscana

Oltre all’ampliamento dell’aeroporto di Firenze, nella piana è caldo anche il tema relativo alla realizzazione della moschea a Sesto Fiorentino. Qui sotto la presa di posizione della Lega:

Il problema della costruzione di una grande moschea della Piana a Sesto Fiorentino sta innescando una serie di polemiche, sulla nostra contrarietà e sulla libertà di culto alle quali troviamo doveroso rispondere alla luce di una serena riflessione relativa all’importante impatto che la cultura della quale è portatrice l’islam ha sulle nostre comunità. L’articolo 8 comma due della nostra costituzione prevede che : ‘Le confessioni religiose diverse dalla cattolica hanno diritto di organizzarsi secondo i propri statuti, in quanto non contrastino con l’ordinamento giuridico italiano’. E qui sarebbe interessante aprire una riflessione sulla reale conciliabilità del pensiero islamico con il nostro ordinamento, con i nostri costumi con il nostro modo di vivere. Innanzitutto è curioso il punto di vista con cui questa sinistra sempre più radical chic e globalizzata si approccia servilmente alle loro rivendicazioni. La Nostra costituzione è stata scritta principalmente da due sensibilità una sociale ed una cattolica. Il rapporto paritario tra uomo e donna per il quale la sinistra storica si è sempre battuta, alla luce del Corano e della pratica della quasi totalità dei paesi musulmani è chiaramente ribaltato in favore dell’uomo. Non solo il Corano esclude categoricamente un equiparazione tra musulmani e non musulmani, dunque una parità dei cittadini dinanzi alla legge è impensabile. Il musulmano è sempre visto come migliore rispetto a chi musulmano non è. Ed allora l’articolo 3 che impone pari dignità sociale vietando tra le altre cose la discriminazione in base al sesso o alla religione?

La poligamia è un diritto garantito e che nessun islamico di coscienza può negare ad un altro musulmano. Ma anche questo per quanto inconciliabile con il nostro ordinamento, è comunque consentito solo all’uomo. Ragionamento per assurdo noi dovremmo accettare che un cittadino di sesso maschile possa essere poligamo, ma negare a cittadini di sesso femminile la stessa opportunità. C’è poi l’articolo 29 il quale dice che il matrimonio è ordinato sull’eguaglianza morale e giuridica dei coniugi. Basti pensare che la maggioranza delle scuole coraniche ritiene sufficiente il consenso del padre perché una donna possa/ debba sposarsi.
L’obbligo di prevedere nell’ordinamento la pena capitale per apostati adulteri ed omosessuali. Tale scelta è confermata da tutte e quattro le scuole coraniche, anche se nella prassi la pena capitale è quasi sempre riservata alle sole donne. E come la mettiamo con il nostro divieto costituzionale di inserire la pena di morte nel codice penale? E che cosa dicono i radical chic che invocano la laicità dello stato, la rimozione del crocifisso, è si riempiono la bocca con i diritti degli omosessuali? Qui tutto bene?

Per non parlare della Dichiarazione islamica dei diritti dell’uomo, che impone di giudicare in base alla legge islamica, ribadisce la superiorità della legge islamica rispetto alle leggi dello Stato ed il diritto di un musulmano a non ubbidire ad una qualsiasi legge che sia contraria alla sharia. Un documento che restringe la libertà di pensiero ed espressione dell’individuo al dover restare entro il quadro dei limiti generali della legge islamica. E qui dovremmo mettere una pietra tombale su tutte le battaglie per la libertà di espressione e di opinione fatte negli ultimi quattro secoli in Europa.

Concludiamo la nostra riflessione specificando che a nostro avviso per parlare seriamente di integrazione è necessario che chi arriva si adatti a costumi, leggi e cultura del nostro Paese. Il caso contrario non prende il nome di integrazione, ma di sostituzione, colonizzazione, invasione. E come ebbe a dire il compianto Monsignor Alessandro Maggiolini: ‘Non esiste un diritto all’invasione di un Paese come l’Italia o di un altro Paese d’Europa. Bisognerà che le forze del potere politico abbiano a farsi valere seriamente in modo da fare una cernita tra le persone che arrivano, in vista anche di una loro integrazione’. Queste parole sono la bussola in base alla quale orientano la nostra azione anche a Sesto Fiorentino”.

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