Aeroporto, Falchi: “Parole di Nardella irrispettose verso le istituzioni. L’esame rigoroso del progetto è un fatto di serietà”

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Immagine di Lorenzo Falchi sindaco di Sesto Fiorentino
Tuttosesto

E’ un botta e risposta duro quello tra il sindaco di Firenze, Dario Nardella, e quello di Sesto Fiorentino, Lorenzo Falchi, circa la richiesta di rinvio della Conferenza dei Servizi sull’aeroporto di Peretola da parte dell’amministrazione sestese. Dopo il commento del primo cittadino fiorentino, ecco la replica di Falchi:

Informo il sindaco Nardella che il Consiglio comunale di Sesto Fiorentino è convocato per il 4 settembre e che, in vista di quella data, uffici tecnici e commissioni consiliari sono al lavoro e lavoreranno tutto il mese, com’è ovvio e naturale che sia, per portare avanti la pratica in maniera seria e rigorosa. Le sue parole sono pertanto del tutto fuori luogo e irrispettose verso le Istituzioni.

Il punto vero che evidentemente Nardella preferisce eludere o, peggio, dimostra di non sapere – prosegue – è che nell’ultimo giorno utile, il 7 agosto, è stata inviata da ENAC una documentazione interamente sostitutiva della vecchia. Si parla di centinaia di nuovi file che l’Amministrazione ha il dovere di esaminare, come accade anche per la più banale delle pratiche edilizie.

La nostra richiesta – dice ancora il sindaco di Sesto Fiorentino – non solo è fondata, ma risponde agli interessi del territorio e dei cittadini che hanno il diritto di sapere come verrà trasformato dal nuovo aeroporto. Mi dispiace constatare come, evidentemente, per il sindaco di Firenze le priorità siano diverse, ma voglio anche complimentarmi per la velocità con cui è riuscito a leggere tutta la nuova documentazione. Da parte nostra l’intenzione è quella di esaminarla con l’attenzione e il rigore richiesti dal procedimento e dalla legge, senza ricorrere a scorciatoie, riassunti o, peggio, veri e propri ‘atti di fede’. È prima di tutto un fatto di serietà.

La vicenda dell’inceneritore – conclude Falchidovrebbe aver insegnato che davanti a opere così complesse la politica dovrebbe fare da argine alle forzature amministrative anziché avallarle per poi farsi sostituire dai giudici”.

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