Museo diffuso per Pinocchio? Tavola rotonda a Villa Gerini

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Venerdì 24 novembre prossimo saranno passati 191 anni dalla nascita di Carlo “Collodi” Lorenzini. Anche quest’anno l’Associazione “Pinocchio a casa sua” vuol commemorare l’evento organizzando, alle ore 16,00 a Villa Gerini di Colonnata, in via XX settembre 249 a Sesto Fiorentino (FI) una tavola rotonda che avrà come tema la possibilità di dar vita ad un museo diffuso da dedicare al più famoso burattino senza fili del mondo “Pinocchio”. Ecco quindi che il titolo del momento di riflessione sarà “Un museo diffuso per Pinocchio. Tavola rotonda per la sua realizzazione sul territorio sestese e fiorentino”, con apertura dalle ore 15,00 della collezione di oggettistica e curiosità su Pinocchio che si trova all’interno della villa che è anche la sede operativa dell’Associazione.

Oramai da tempo l’associazione Pinocchio a Casa Sua, in stretta collaborazione con istituzioni e altre realtà del territorio, spinge per trovare una strada che consenta la realizzazione di una mostra permanente da dedicare al beniamino di tante generazioni di bambini, proprio nei luoghi dove è stato pensato e dove la “vox populi” vuole che sia vissuto insieme a tanti dei personaggi del libro.

Saranno presenti all’incontro, oltre ai membri della nostra associazione, anche le autorità dell’Amministrazione comunale sestese, e le tante altre realtà che potrebbero essere coinvolte nell’iniziativa. Alcuni esempi: La Pro Loco ProSesto A.T., L’Osservatorio di Castello, la Casa del popolo di Castello, il Comitato Fiorentino per il Risorgimento, l’S.M.S. Richard Ginori, l’Associazione Pinocchio a i’ Pinocchio di San Miniato Basso, il Comitato dei luoghi di Pinocchio, gli Amici di Doccia, l’Università del design di Calenzano, il comitato Carlo Lorenzini e tanti altri ancora.

“Oggi, l’Area metropolitana – ricorda il presidente dell’Associazione Giuseppe Garbarinoè come una porta sulla possibilità di realizzare un parco/museo diffuso, lungo gli itinerari identificati anni fa dal Comune di Firenze e quello di Sesto Fiorentino, luoghi dove la storia, quella vera di tutti i giorni, del suo popolo, degli artigiani e delle famiglie, fecero da cornice a quella di Pinocchio, un giorno procedendo in modo parallelo, l’altro inventando fatti, luoghi e personaggi presi in prestito dalla fantasia”.

Da tempo la collaborazione con la Proloco di Sesto ha suggellato un approccio di piccola promozione turistica sul territorio. “Iniziative stagionali – ricorda ancora Garbarino -, come, recentemente, la selezione fiorentina al campionato della bugia che si svolge annualmente a Pistoia, si ripresentano con sempre nuove attività. Sono questi i momenti in cui ricordiamo che Pinocchio non è qualcosa di limitato e fine a se stesso: basti ricordare che la tomba etrusca della Montagnola era il nascondiglio del Gatto e la Volpe, o che il paese dei barbagianni era nient’altro che la Manifattura di Doccia.

“Il racconto di Pinocchio”, ricorda Garbarino, “è un continuo intreccio di situazioni e ricordi sparsi sul territorio, spesso rimossi dal tempo, come la permanenza nel paesino di Sesto di un certo Guglielmo Marconi, giovanissimo ospite di una famiglia del luogo tra il 1880 e il 1885, che, quando girellava per le strade del piccolo centro fuori Firenze, veniva chiamato bonariamente “Pinocchio”, per il suo naso che ricordava quello del burattino”.

 

 

 

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