Nazione: ci sarà il nuovo aeroporto nel 2020? Incognite tra burocrazia e ricorsi

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Quindici anni: questo è il tempo che la società Toscana aeroporti, che gestisce gli scali di Firenze e Pisa, potrà utilizzare – scrive La Nazione – anche per realizzare le prescrizioni che sono dettagliate nelle centinaia di pagine e di elaborati tecnici che compongono la relazione della commissione ministeriale sulla Valutazione di impatto ambientale (la famosa Via) che nei giorni scorsi è arrivata sul tavolo del ministro per l’ambiente Gianluca Galletti. Del resto il masterplan del Vespucci è datato 2014 – 2029 e già prevede le più pesanti opere di mitigazione sul territorio. In particolare lo spostamento del laghetto di Peretola e lo spostamento del Fosso Reale. Ampio spazio era già stato previsto nel progetto di ampliamento dello scalo fiorentino anche per ridurre l’impatto sonoro e, dopo la sentenza del Tar dell’agosto scorso (il ricorso contro il Pit regionale avanzato dai comitati e dal comune di Sesto Fiorentino), Toscana aeroporti si era già impegnata a modificare ulteriormente il masterplan per accogliere le indicazioni del tribunale.

Incassata la relazione tecnica, tocca ora al ministero dell’ambiente e a quello per le Belli arti mettere nero su bianco il vero e proprio decreto di Via che dovrà essere firmato congiuntamente dai due ministri: Galletti e Dario Franceschini.

Non appena il decreto sarà pubblicato, si spera in tempi brevi (anche se spesso in Italia i decreti ufficiali si fanno attendere), potrà essere avviata la procedura di valutazione della conformità urbanistica sul masterplan da parte del ministero delle Infrastrutture, dove dovranno essere sciolti i nodi sulla ‘convivenza’ nella piana del nuovo aeroporto con il termovalorizzatore e il Polo Universitario. Da quel momento, sempre che non ci siano ulteriori ricorsi contro il decreto di Via (ma il sindaco di Sesto sta già scalpitando), dovrebbe iniziare la fase istruttoria della Conferenza dei servizi. Dal gennaio 2016 la legge è cambiata e sono stati imposti tempi certi. Tre mesi per presentare la documentazione richiesta, dopodichè varrà il silenzio assenso. L’introduzione di un limite temporale è, anche per l’aeroporto di Peretola, una novità decisiva per evitare che, dopo 17 mesi di attesa per la relazione tecnica sulla Via, la pista da 2400 metri dell’«Amerigo Vespucci», resti nuovamente impantanata nei rallentamenti della burocrazia. Persa la sfida sul G7 programmato per l’autunno del 2017 (che nel frattempo è stato spostato in Sicilia) la nuova data – considerati i due anni e mezzo necessari per la costruzione della sola pista lunga – potrebbe, ottimisticamente, essere il 2020. La stessa data sognata per la Tav.
Sarà vero?

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