Noferi (M5S): “Il Parco della Piana di 80 ettari si è ristretto”

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Foto tratta dal profilo Facebook di Silvia Noferi

In Regione Toscana i tecnici nelle osservazioni al PUE di Castello evidenziano che la variante in corso di approvazione della Giunta comunale di Firenze, confligge con il Master Plan del nuovo aeroporto.

 

Questo – scrive su Facebook Silvia Noferi, consigliere comunale del Movimento 5 Stelle a Firenze – è quanto scoperto dai consiglieri di MdP tramite accesso atti e denunciato sia in Commissione Urbanistica la settimana scorsa, sia stamani in conferenza stampa:
Venticinque ettari del nuovo aeroporto andrebbero ad occupare la parte meridionale degli ottanta ettari del parco della piana.

 

In tutti questi anni proprio il Parco della piana ha costituito, per i favorevoli all’aeroporto, compresa quindi la stessa Regione Toscana, l’elemento IRRINUNCIABILE, capace di rendere ambientalmente compatibile l’infrastruttura ed è sempre stato dichiarato che il parco avrebbe occupato un’area di ottanta ettari.

 

Un fulmine si é abbattuto inaspettatamente sull’intera procedura; oggi si scopre, ciò che noi abbiamo sempre pensato: Il Parco della Piana è la foglia di fico di un falso ambientalismo, elemento dietro cui nascondere alle persone i veri problemi.
Lo stesso Presidente Rossi, con riguardo al parco della piana ebbe a dire: “Assunzione del Parco quale principio ordinatore delle politiche territoriali dell’area!”.

 

Ora, alla luce di tali macroscopiche contraddizioni, bisognerebbe fare chiarezza sulle reali intenzioni e confessare qual è il vero reale principio ordinatore della politica territoriale su questa parte della città.
Le conseguenze di questa scoperta che, sicuramente non era ignota ai politici regionali e comunali che ci governano, si avranno anche nella valutazione dell’intero progetto del Master Plan prevista per il prossimo 9 novembre al Ministero delle Infrastrutture.
Chi da sempre asfalta il diritto delle popolazioni a vivere in un ambiente sano e non inquinato per speculazioni edilizie, massacrandole con un eccezionale inquinamento acustico e atmosferico, adesso ha perso la maschera.

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