Orfano di una Festa

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Pd

Campo sportivo Torrini, Villa Solaria, giardini della Zambra, giardini Ariosto, Ragnaia, campo Saliconi, Case del Popolo di Querceto, Quinto, Colonnata e Padule.

Sono solo alcuni dei luoghi in cui negli ultimi trent’anni si è tenuta la Festa dell’Unità, prima, e la festa del Pd, poi.

Chi ricorda queste cose ha, per forza, qualche anno e questo, per il renziano-pensiero è un grave misfatto. Magari però non si tratta di un rincoglionito fuori luogo ma di qualcuno che pensa che il 2014 è l’anno della grande vittoria elettorale alle europee. L’entusiasmo dovrebbe essere alle stelle e invece… improvvisamente non si trovano più i volontari per metter su una festa. Certo, se ne può fare a meno, ma qualche domanda sarebbe il caso di farsela. Non è solo un problema di tradizioni. E’ un problema politico. D’altra parte ormai anche la Costituzione può essere sostituita da un Ipad quando si tratta di giurare, figuriamoci se si può rallentare il lavoro del Grande Rottamatore solo per una Festa.

Cari amici del Pd mi avete tolto qualcosa. Magari non ve ne importa nulla, ma volevo dirvelo, così come volevo dire a Deborah Serracchiani che Enrico Berlinguer è stato molto di più di una brava persona, come lei ha detto ieri sera,11 giugno 2014, a Porta a Porta. Gli ospiti della trasmissione hanno criticato la politica del segretario del P.C.I. Lo hanno dipinto come un fallito. Penso, cara Deborah, che avresti potuto dire qualcosa di meglio.

Evidentemente Sesto e l’Italia non sono Paesi per vecchi.

 

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