Parla don Paolo Glaentzer: “Pensavo che la bambina avesse 15 anni”

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Huffington Post

Emergono aggiornamenti sulla vicenda con protagonista don Paolo Glaentzer. Ecco quanto riporta repubblica.it:

“Niente carcere per Paolo Glaentzer, il prete accusato di violenza sessuale aggravata su una bambina di 10 anni.

L’uomo, 70 anni, parroco nella chiesa di Sommaia, resterà agli arresti domiciliari e si è giustificato così: “Ignoravo l’età della bimba, pensavo che avesse qualche anno in più, tipo 14 o 15“.

Don Glaentzer, durante l’interrogatorio, ha inoltre confessato di aver avuto incontri analoghi con la bambina “almeno altre tre volte“, specificando che, però, era sempre stata lei a prendere l’iniziativa.

La circostanza secondo la quale il prete avrebbe ignorato l’età della bambina sarebbe tuttavia smentita, secondo il gip di Prato, Francesco Pallini, dal fatto che Glaentzer ha dichiarato di conoscere la famiglia da molti anni, da quando la bambina era poco più che una neonata.

Ho conosciuto queste persone circa dieci anni fa – avrebbe detto don Paoloandavo una volta al mese a cena a casa loro“. L’uomo ha anche affermato di aver aiutato la famiglia, gravata da problematiche sia economiche che sociali e di aver donato loro circa settemila euro nell’arco di una decina di anni.

La misura della custodia cautelare ai domiciliari, che Glaentzer sconterà nella sua abitazione in una frazione di Bagni di Lucca, è stata disposta dal gip, che ha respinto la richiesta del carcere avanzata dalla procura e ha accolto la tesi della difesa. “La scelta degli arresti domiciliari è tecnicamente ineccepibile e ben motivata” è stato il commento di Valeria Fontana, l’avvocata pratese che difende don Glaentzer.

Secondo il giudice per le indagini preliminari c’era il rischio che il prete potesse abusare ancora della bambina, se non fosse stato sorpreso dai vicini di casa e bloccato dai carabinieri.
Per il gip, nei fatti confessati dal parroco, si dimostra “un pervicace radicamento dell’indagato in siffatte devianti e illecite modalità di condotta“. Quanto alla decisione di optare per gli arresti domiciliari, invece che per il carcere, il gip ha spiegato che è stata dettata dall’assenza del pericolo di inquinamento delle prove, tenuto conto che il settantenne ha confessato, fornendo la stessa versione dei fatti sia davanti al pm, il 24 luglio scorso, che in sede di interrogatorio di convalida davanti al gip.
Nella scelta hanno inoltre pesato l’avanzata età del prete e il fatto che sconterà gli arresti nel Lucchese, lontano dalla casa in cui la vittima vive con i fratelli e i genitori.
Dal momento dell’arresto a oggi ho pensato a quanto accaduto e mi rendo conto di aver sbagliato“, sono state altre parole pronunciate dal prete di fronte al gip. Per il magistrato l’anziano avrebbe circuito la piccola approfittando del suo ruolo di sacerdote e della conoscenza con la famiglia”.

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