Piccioli (Pd): “Insostenibile l’attuale gestione dei rifiuti”

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Sabato 14 maggio, per le vie di Firenze, si è svolto la manifestazione contro l’inceneritore, alla quale hanno partecipato circa 15mila persone. Tra queste anche quattro dei cinque candidati sindaco di Sesto Fiorentino: Lorenzo Falchi (SI-Per Sesto), Maurizio Quercioli (Insieme), Maria Tauriello (centrodestra) e Pietro Cavallo (Movimento 5 Stelle).

Riguardo al corteo, ha detto la sua Massimiliano Piccioli, segretario Partito democratico cittadino Firenze.

“La manifestazione di sabato contro la costruzione del termovalorizzatore è l’occasione per il Partito Democratico per fare un po’ di chiarezza, dal momento che spetta proprio ai suoi amministratori rappresentare le ragioni di questa scelta. Ebbene proprio di scelta si deve parlare. Ho grande rispetto per tutti coloro che hanno manifestato, il confronto e la diversità di pensiero sono un valore aggiunto di ogni società civile. Devo dire però con estrema franchezza che poi occorre anche assumersi delle responsabilità, essere trasparenti e spiegare le scelte assunte Ecco perché ritengo che tra i compiti più importanti di un Partito vi sia quello di parlare alla Società Civile Essere auto-referenziali è stato il più grande peccato originale della sinistra italiana degli ultimi 20 anni. Spero di non incorrere mai in questo errore.

La scelta di costruire il termovalorizzatore costituisce un tassello di un più ampio puzzle che ha al centro la tutela dell’ambiente e del territorio, compreso proprio quello della Piana fiorentina. Per questo consideriamo obiettivi primari l’armonizzazione delle politiche di governo del territorio dei comuni della Città Metropolitana, la riqualificazione del patrimonio edilizio esistente, il miglioramento della qualità dell’aria, la gestione virtuosa dei rifiuti e lo sviluppo di una vera mobilità sostenibile. Solo una visione d’insieme dei problemi e la costruzione condivisa di una strategia di medio/lungo periodo sono la risposta che è lecito attendersi da chi amministra o si candida a farlo.

La gestione attuale del ciclo dei rifiuti è insostenibile. Non è solo una questione di contrasto con una direttiva Europea, ma di irresponsabilità verso le attuali e future generazioni. Dire “No” e “UnSiViFaFare” vuol dire senza mezzi termini dire ancora SI alle discariche. Credo che le immagini della Terra dei Fuochi o la semplice visione della collina di Case Passerini possa essere sufficiente per comprendere quale possa essere l’impatto negativo di una discarica su aria, terra e acqua (ricordiamoci che in questo momento tutti i giorni partono da Firenze 50 camion diretti alle discariche di Peccioli e Terranuova: secondo voi questi non inquinano?) I problemi non si risolvono rimandandoli, alla fine il conto ci viene presentato tutto insieme e, come spesso è accaduto nella storia di questo paese, siamo stati costretti a rincorrere gli eventi.

Se vogliamo davvero tagliare il traguardo dell’obiettivo rifiuti zero, occorre un cambiamento radicale delle nostre abitudini, a partire dall’utilizzo delle risorse energetiche. Questa è la vera sfida che passa però anche nel medio periodo dalla individuazione della soluzione più sostenibile per l’ambiente e la sua comunità. La scelta di costruire il termovalorizzatore va in questa direzione, assieme a quello di recuperare energia, di elevare la raccolta differenziata e, quindi, di porre le basi per un’economia circolare dei nostri territori. Con altrettanta chiarezza diciamo che se si ha davvero a cuore la salute di coloro che abitano la Piana Fiorentina, ma più in generale del territorio che si estende tra Firenze e Pistoia, la vera sfida all’inquinamento è rappresentata dall’abbattimento delle emissioni provenienti dal traffico veicolare e dalla climatizzazione degli edifici. E’ arrivato il momento di assumersi la responsabilità di una scelta politica chiara che per troppo tempo è stata rinviata per paura di perdere consenso elettorale…anche da parte di coloro che sabato hanno manifestato accanto ai cittadini

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