Il costo del progetto di edificazione degli alloggi ERP sull’area verde di Via Pertini sale da 10,3 milioni di euro a 18, quasi l’80% in più di quanto previsto.
È quanto si può leggere sul piano triennale delle opere pubbliche approvato nella seduta del consiglio comunale di ieri pomeriggio, giovedì 20 aprile.
Eravamo stati i primi ad affermare che le risorse forse non sarebbero state sufficienti, vista la lievitazione dei costi nel comparto edilizio, quando lo scorso settembre avanzammo in Consiglio una proposta di rimodulazione del progetto per rigenerare in loco, in Viale del Pino, una parte degli alloggi ERP, utilizzando la parte restante dello stanziamento PNRR per l’ampliamento della biblioteca. L’Amministrazione come di consueto ha respinto la nostra proposta e ha approvato un nuovo master plan (il terzo o quarto della serie) con il quadro economico sempre fermo a 10,3 milioni di euro, che poi ha inviato al Ministero per la validazione finale finalizzata all’erogazione del finanziamento.
Una prima considerazione riguarda l’attendibilità tecnica della proposta progettuale: è mai possibile che in oltre due anni di storia di questo progetto non sia mai stato fatto un approfondimento serio dei costi dell’intervento? In questo caso non si tratta solo della recente impennata inflattiva nel settore edile: un aumento così spropositato, da 10’338’000 a 17’927’000 euro, presuppone una valutazione tecnica sbagliata in origine.
Sembra impossibile che possa essere tollerato un tale pressappochismo da parte di chi deve verificare l’attuazione dei progetti finanziati con fondi PNRR.
In secondo luogo, si impone una valutazione di appropriatezza nell’uso delle risorse pubbliche, a prescindere da dove provengano. Si è arrivati ad un costo di oltre 280 mila euro per ciascun alloggio ERP (senza considerare il valore del terreno di proprietà comunale). Siamo al paradosso: il costo di costruzione supera il prezzo medio del mercato immobiliare.
Il Comune, stando ai dati di bilancio, dovrà indebitarsi per 5 milioni di euro se vorrà portare a termine l’operazione.
Con quale risultato? Da un punto di vista strettamente funzionale, trattandosi di nuova costruzione con demolizione, l’investimento non aggiunge nulla alle dotazioni esistenti: il numero di alloggi ERP rimane quello attuale, così come le famiglie che potranno usufruirne.
Da un punto di vista di riorganizzazione urbanistica del centro cittadino, la cementificazione dell’area verde di Via Pertini costituisce senza dubbio un danno maggiore del beneficio derivante dalla riqualificazione energetica degli alloggi.
Inoltre, questo intervento da 18 milioni di euro (lo stralcio 1) è solo la prima parte del progetto più complessivo di riqualificazione per creare un “Nuovo Centro Urbano”, i cui costi finali sono ad oggi sconosciuti. Ma se tanto ci dà tanto, considerato il costo del primo stralcio, l’intervento complessivo potrebbe arrivare a diverse decine di milioni di euro: risorse fuori dalla portata del nostro Comune, o tali da comprometterne per lungo periodo la capacità di investimento.
Ammesso e non concesso che l’Amministrazione sia in grado di portare in fondo questo progetto nei termini previsti, visti i ritardi sui tempi indicati nel cronoprogramma – a giugno dovrebbero iniziare i lavori, ma ancora non c’è neanche il progetto definitivo – il rischio concreto è che tutto rimanga in mezzo al guado, con effetti opposti rispetto agli obiettivi di riqualificazione che il Comune si era prefisso.
Tutta questa vicenda dovrebbe indurre l’Amministrazione ad una riflessione.
Ma possiamo ormai immaginarci che questa maggioranza andrà avanti testardamente nel suo azzardo, a costo di lasciare un’eredità pesantissima sulle amministrazioni future e sui Calenzanesi.
Facciamo appello alle forze più responsabili e sensibili del nuovo corso inaugurato da Elly Schlein affinché si possa scongiurare questa nefasta prospettiva.