In relazione alle dichiarazioni di un consigliere comunale di Calenzano (Americo D’Elia di Fratelli d’Italia, ndr), secondo il quale ARPAT avrebbe omesso di effettuare controlli sulle problematiche segnalate dai cittadini di Settimello, respingiamo fermamente tali affermazioni e sinteticamente precisiamo alcune delle attività svolte in quel territorio.
La problematica delle maleodoranze è nota da tempo e numerose sono le segnalazioni pervenute all’Agenzia da parte dei cittadini negli anni. Segnalazioni che di volta in volta hanno evidenziato maleodoranze provocate da plastica/gomma bruciata e ricadute di polvere ferrosa e nerastra associata alla percezione dei cattivi odori.
Per quanto riguarda le maleodoranze, ARPAT ha proposto al Comune di Calenzano di organizzare ed effettuare due indagini sociali con il coinvolgimento di un gruppo di cittadini: tale genere di indagine (prevista tra le usuali prassi di analisi del problema) è stata condotta nel dicembre 2018 e nel giugno 2019, grazie alla collaborazione di una dozzina di cittadini (panel di segnalatori) ai quali l’Agenzia ha somministrato una scheda di rilevamento nella quale riportare (con dettaglio orario, per ciascun giorno del mese) i diversi episodi di maleodoranza percepiti nel luogo di residenza o di lavoro nella zona di Settimello, che è prevalentemente industriale ma dove è presente una promiscuità tra attività produttive ed abitazioni.
L’analisi condotta da ARPAT delle schede compilate dai cittadini ha tuttavia fatto emergere la sporadicità dei fenomeni di maleodoranza (meno o intorno al 2% delle ore oggetto di monitoraggio) così come la loro saltuarietà ed intermittenza. Allo stato attuale ARPAT ritiene che il fenomeno non possa essere attribuito ad attività standard o ripetute tutti i giorni ecc., ma semmai ad attività estemporanee.
Per quanto riguarda le polveri ferrose, la cui presenza sul territorio risulterebbe circoscritta ad un’area piuttosto limitata, l’Agenzia ha effettuato controlli ambientali approfonditi sulla ditta Fonderie Palmieri SpA., fra i quali anche il posizionamento di deposimetri all’esterno della Fonderia e l’effettuazione del campionamento dei rifiuti raccolti alla base degli impianti di abbattimento delle emissioni in atmosfera della ditta, con la finalità di individuare delle possibili comparazioni fra il profilo analitico dei rifiuti e quello della polvere e dell’acqua raccolta dai deposimetri. Dal confronto fra i risultati ottenuti dal test di cessione sui rifiuti e quelli sulla parte acquosa raccolta dai deposimetri, non sono emerse particolari evidenze che possano permettere di effettuare alcuna correlazione.
A conclusione di tali accertamenti ARPAT ha comunque proposto alla Regione Toscana azioni di miglioramento sull’impianto, inserite da questa nell’Autorizzazione Integrata Ambientale, tenuto conto che il rispetto dei limiti emissivi non garantiva, comunque, il contenimento degli odori. Ulteriori controlli da parte dell’Agenzia sono stati effettuati su altri impianti industriali presenti in zona, potenzialmente altrettanto impattanti.
Ci risulta che la Polizia municipale abbia rilevato situazioni del tutto irregolari di abbruciamento di rifiuti contenenti anche plastica, sicuramente capaci di generare maleodoranze.
La campagnadi monitoraggio della qualità dell’aria prevista per il 2020, su richiesta della Amministrazione Comunale di Calenzano, non ha una relazione diretta con la questione degli episodi di maleodoranza, ma è finalizzata ad una rilevazione complessiva circa la presenza degli inquinanti atmosferici principali (polveri sottili, ossidi di azoto), e verrà condotta secondo le indicazioni fissate dalla normativa vigente (D.Lgs. 155/2010), oltre che con la collaborazione dell’Università di Firenze.
Arpat Toscana
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