Sdegno e preoccupazione: sono queste le parole utilizzate da Forza Italia per commentare l’avvicendamento di Antonio Ciappi sostituito con l’esponente del partito democratico Filippo Fossati. Ancora una volta viene attuato il solito ed infallibile sistema delle porte girevole che premia tesserati di partito in luogo di professionisti di assoluta competenza.
Così, dopo la bufera giudiziaria di qualche anno fa i cui esiti sono ancora tutti da scrivere, Qualità e servizi ripiomba nel passato, preferendo ad un professionista delle mense come Ciappi, un ex parlamentare del PD senza una specifica competenza in ambito di ristorazione.
Si esprimono così Maria Tauriello, Capogruppo di Forza Italia a Sesto, Paolo Gandola, capogruppo azzurro a Campi, Lorenzo Cecchi, coordinatore di Forza Italia a Signa e Rosanna Fantini, coordinatrice azzurra a Calenzano.
Sulla vicenda, attaccano i rappresentanti azzurri, pretendiamo chiarezza: per quale motivo, visti gli importanti risultati prodotti in questi anni da Ciappi su biologico, filiera corta e lotta agli sprechi si è proceduto ad una sua sostituzione? Come si è arrivati ad individuare Fossati non avendo alcuna pregressa esperienza in ruoli di medesima o superiore importanza? In questo modo, purtroppo, dopo i positivi sviluppi di Qualità e Servizi degli ultimi anni, il rischio concreto è quello di una brutta battuta d’arresto, a causa di logiche non meritocratiche, che non fanno altro che ingessare l’azienda.
Ancora una volta le amministrazioni comunali di sinistra dimostrano di non aver imparato nulla da quanto accaduto prima del marzo 2017 tornando nuovamente a non dare alcun valore al curriculum professionale ed alle eccellenze emerse dal mondo del lavoro, dell’impresa e dell’Università. Al riguardo, commentano ancora, presenteremo idonea interrogazione nei prossimi consigli comunali.
Già da tempo, concludono, chiediamo di individuare criteri condivisibili per la selezione dei nuovi vertici di qualsiasi partecipata, sviluppando un preciso regolamento in merito che abbia alcuni punti fermi: individuare professionisti di altissimo profilo e con comprovate competenze tecniche e gestionali che conoscano il campo della ristorazione; valutare come decisiva una pregressa esperienza in ruoli di medesima o superiore importanza amministrativa; selezionare persone non espressione diretta della politica, ma eccellenze emerse dal mondo del lavoro.
Stiamo vivendo una fase politica ed economica delicata, per questo motivo non possiamo permettere la rinascita di vecchie logiche appartenenti ad una politica del passato.
Insomma, un fatto inaudito che riteniamo opportuno segnalare e portare all’attenzione della comunità, affinché famiglie e genitori, sappiano quali sono le assurde logiche utilizzate per individuare il nuovo amministratore delegato della partecipata della ristorazione pubblica che si occupa delle refezione scolastica