Quercioli (Liberi di Cambiare): “Cgil e Legambiente chiedono referendum su aeroporto? Meglio tardi che mai, lo chiedo da mesi”

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Nel corso dell’incontro “Dialoghi sulla Piana. Mobilità e infrastrutture per lo sviluppo sostenibile” tenutosi alla biblioteca Ernesto Ragionieri di Sesto Fiorentino, Cgil Firenze e, soprattutto, Legambiente hanno chiesto il referendum sull’ampliamento dell’aeroporto di Peretola.

Su questo tema è intervenuta Maria Serena Quercioli, consigliera comunale di Liberi di Cambiare a Campi Bisenzio:

Meglio tardi che mai. E dal gennaio scorso, che propongo, insieme agli alleati, lo svolgimento di un referendum sul nuovo scalo di peretola e fino ad adesso nessuno si era espresso a favore. Forse perché era imbarazzante per Cgil e Legambiente sostenere l’identica mia posizione essendo io la rappresentante  del centrodestra? 

Sono oltre venti anni che si discute dell’aeroporto e delle altre grandi infrastrutture del territorio senza che nulla prenda forma. Finora la sorte dell’aeroporto è restata appesa alla volontà politica degli amministratori pro tempore ed oggi rimangono immutate, nella sinistra, le battaglie ed i fantasmi del passato, le contraddizioni e tutte le storiche resistenze. In questo tumultuoso contesto politico, fatto di indecisionismo e giravolte – come dimenticare che le Giunte di Campi erano favorevoli all’inceneritore, ad esempio – nessuno si è mai chiesto cosa pensi al riguardo la nostra Comunità sul tema aeroportuale. 

Per superare questa fase di stallo che ha immobilizzato tutta la Toscana è necessario che i cittadini scendano in campo riappropriandosi del proprio diritto a dire la loro. 

Dal mio osservatorio di giornalista a me tutto ciò appare evidente: la politica non può e non potrà farcela. Basti pensare che il sindaco Nardella prima e il Presidente della Regione poi, hanno definito “spiccio populismo” e “bieco corporativismo” le prese di posizione dei sindaci della Piana contrari alla nuova pista. 

La questione aeroporto non può più essere un affare di partito o degli industriali. Il referendum rappresenta l’unica occasione per uscire da questo vortice: abbiamo perso troppi anni a discutere essenzialmente del nulla, senza elaborare progetti, sviluppare strategie, senza avere dati di supporto. Questo immobilismo ha un costo che ha già impiombato Firenze e la Toscana. I cittadini hanno diritto di indicare univocamente la loro posizione e la via d’uscita. 

È inevitabile, il referendum rappresenta una occasione che potrà servire a tutti: sarà una buona occasione per i Comitati che vogliono affossare una volta per sempre questo progetto e per chi, come gli industriali e molti tecnici, avanzano le loro ragioni. Sarà lo strumento essenziale per stimolare un nuovo rapporto tra cittadinanza e istituzioni. Qualunque sarà il risultato che emergerà, un risultato, peraltro, tutt’altro che prevedibile, sarà stata fatta allo stesso modo la cosa giusta. Dopo anni di stallo, sul progetto serve un SI’ o un NO, un NI’ non è più consentito e la risposta deve provenire dai cittadini, gli unici detentori del diritto di dire come vogliono vivere, crescere, lavorare, svilupparsi. Qualunque cosa decideranno sarà sicuramente più condivisa e dunque certamente più forte“.

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