Sarà un protocollo tra le parti in gioco a delineare il futuro della Ginori. La Manifattura potrà finalmente acquistare stabilimento e terreni che ora ha solo in affitto e così potrà investire per rilanciarsi. Lo farà – scrive Repubblica Firenze – in virtù dell’accordo con DoBank, lunedì al Mise, presenti il ministro Calenda, il consigliere del governatore Rossi per il lavoro, Gianfranco Simoncini, il sindaco di Sesto Lorenzo Falchi. Chiave di svolta, oltre alla maggiore disponibilità delle parti in gioco, l’entrata in campo di Unicoop Firenze che ha colmato la forbice rimasta tra la cifra offerta da Kering, il gruppo del lusso francese proprietario di Ginori, e quella chiesta dalla società di gestione crediti, Do-Bank, che aveva comprato 17 miliardi di crediti deteriorati da Unicredit, tra cui i 22 milioni del fallimento di Ginori Real Estate cui i terreni appartenevano. Unicoop tace e lo stesso ministero non la nomina inserendola negli omissis del verbale di accordo. Prima di parlare e ci vorrà una variante urbanistica del Comune di Sesto per dare destinazione commerciale ai terreni su cui nascerà la nuova Coop. Alla base ci sarà il protocollo per rafforzare il matrimonio tra Coop e sviluppo della Ginori.
Unicoop “fa un’operazione anche commerciale, ovviamente, ma soprattutto di valore sociale“, sottolinea Falchi. Il protocollo che verrà firmato entro una o due settimane dal ministro Calenda, il governatore Rossi, il sindaco Falchi, la Ginori e i liquidatori Real Estate, concorderà, spiega Simoncini, che “tutti siamo interessati allo sviluppo della Ginori e metteremo in campo a questo scopo ogni possibile strumento“. Per quanto riguarda Sesto lo strumento è la variante urbanistica per dare uso commerciale ai terreni che Unicoop comprerà. “Non è incompatibile né con il piano strutturale di Sesto né con il Piano di indirizzo territoriale (Pit) della Regione”, dice Simoncini. Falchi spiega che il piano del 2014 prevedeva un uso commerciale, residenziale e direzionale dei terreni ma che, dopo la crisi Ginori, i regolamenti urbanistici avevano congelato tutto. Ora si può ricominciare, “purché il consiglio comunale sia d’accordo“, dice Falchi. Nell’articolo a firma Ilaria Ciuti si legge anche che l’accordo finale si è realizzato sulla richiesta di 12 milioni da parte di DoBank.