Sanità: le criticità nella Piana. Incontro della Lega Sesto Fiorentino

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Giovedì 16 giugno 2022 presso la sede ‘Casa Guidi’, è avvenuto l’ incontro sul tema delle criticità sanitarie della piana fiorentina. Sono intervenuti: Andrea Ulmi (vicepresidente Commissione Sanità Regione Toscana- Lega Salvini Premier), Marco Stella (Presidente del gruppo Forza Italia Consiglio Regionale della Toscana), Antonella Scocca (componente della commissione Sanità Nazionale di Fratelli d’Italia), i consiglieri comunali Daniele Brunori (capogruppo Lega Sesto Fiorentino) e Roberto Abate (membro della commissione sanità Sesto) ed il capogruppo di Fratelli d’Italia Stefano Mengato.

I primi temi affrontati sono stati la riduzione nella piana del numero di ambulanze medicalizzate e le criticità del Decreto ministeriale 71. Su quest’ultimo il Consigliere Abate ha mostrato alcune perplessità. I medici di medicina generalei sono infatti sovraccaricati di responsabilità e sarà quindi fondamentale deburocratizzare il sistema.
Occorrono stanziamenti per fornire le necessarie strumentazioni alle case della comunità che saranno create per migliorare l’assistenza sanitaria territoriale in tutta Italia. Nella forma HUB la casa della comunità dovrebbe fornire un servizio 7 giorni su 7, 24 ore su 24 di assistenza primaria con medici e infermieri mentre una casa di comunità nella forma SPOKE, con un numero minore di medici inferiore dovrebbe garantire un servizio 6 giorni su 7 con medici presenti 24 ore su 24. Questi medici sono però sottratti ai territori e nel caso di Sesto Fiorentino, che ha diverse frazioni lontane l’una dall’altra anche diversi chilometri, potrebbe portare criticità per l’assistenza ai malati cronici. Andrebbe perciò studiata una rete di trasporti per rendere fruibile tale assistenza o aumentare il numero di medici di medicina generale o coordinare in modo appropriato un servizio domiciliare con i medici delle case delle comunità.

I medici di medicina generale, inoltre, avranno un orario di lavoro rigido e non più flessibile; ciò potrebbe comportare una problematica criticità: durante la pandemia hanno lavorato anche 79 ore la settimana : perché limitare le capacità e possibilità del loro servizio?
Nel 2024 il 38% dei medici generale andrà in pensione. Occorre quindi implementare l’arruolamento dei medici di medicina generale, incentivare la loro professione e aumentare la loro formazione.
Si è parlato inoltre di un aumento delle forze mediche in ambito ospedaliero, affinché il personale ospedaliero non vada incontro a fenomeni di BURN OUT e di dimissioni dalle strutture ospedaliere. A Careggi e nei dipartimenti di medicina e urgenza continua è la fuoriuscita del personal medico e infermieristico.

Interessante Sul decreto ministeriale 71 il contributo del consigliere Ulmi che ha evidenziato come, nonostante ci fosse il bando della Regione Toscana per implementare corsi di emergenza e urgenza in ambito ospedaliero, i direttori di aziende ospedaliere si siano rifiutati di organizzarli in quanto questi corsi creavano occupazione per un anno ma allo stesso tempo creavano delle precarietà che avrebbero instaurato ulteriori problematiche per il personale ospedaliero.

Il consigliere regionale Stella ha poi evidenziato come l’austerity degli anni in cui si facevano tagli alla sanità , ha provocato il caos che si è registrato nel corso della pandemia in quanto non vi era un sistema sanitario abbastanza resiliente a sopportare l’emergenza sanitaria Covid.

Daniele Brunori, Roberto Abate e Maurizio Vitrano

 

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