“Se ti perdo, non mi perdo”, come affrontare il lutto a scuola

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“Se ti perdo, non mi perdo” è l’iniziativa formativa gratuita rivolta ad insegnanti di ogni ordine e grado, dirigenti scolastici, educatori e genitori sul tema dell’aiuto ai giovani studenti che vivono una perdita significativa. Organizzata da File (Fondazione Italiana di Leniterapia) con il supporto dell’Ufficio Scolastico Regionale, dell’Assessorato all’Educazione del Comune di Sesto Fiorentino e dell’Istituto Comprensivo 3 di Sesto Fiorentino, avrà luogo sabato 6 maggio, dalle ore 10 alle 12, a Sesto Fiorentino presso la Biblioteca “Ernesto Ragionieri” in Piazza della Biblioteca n.4 (ingresso libero).

Dopo il successo della prima edizione tenutasi lo scorso 23 marzo, che ha visto la presenza di oltre 100 insegnanti presso l’Auditorium del Consiglio Regionale della Toscana, File ripropone questo incontro in sede diversa ma sempre con l’obiettivo di fornire agli insegnanti una serie di strumenti per aiutarli ad affrontare i problemi che possono nascere all’interno del gruppo classe quando uno degli studenti vive una perdita significativa.
Per non sottovalutare l’importanza che, durante l’età evolutiva, ha la perdita di una persona cara, è opportuno che gli adulti – familiari, genitori, docenti – riescano a stare in un ascolto attento alle loro domande e bisogni.

Spesso il dolore che provano gli adulti riduce la loro capacità di riconoscere quello vissuto dai minori che si manifesta in tempi e modi assai diversi. Esperienze e ricerche hanno evidenziato quanto poter esprimere le proprie emozioni e condividere i propri vissuti possa attenuare quel senso di disorientamento e solitudine che anche i più piccoli provano, sia in ambito familiare che scolastico.

Per supportarli in questo difficile percorso, File mette a disposizione diversi strumenti di sostegno: durante l’incontro, infatti, verranno presentati il sito web interattivo www.solimainsieme.it, rinnovato nei contenuti e nella grafica (che ogni anno ospita un numero sempre maggiore di utenti e riceve numerose richieste di sostegno da parte di ragazzi, famiglie ed insegnanti), e le molte attività che File svolge anche in questo ambito.
Dal 2014 ad oggi, infatti, anno in cui File ha creato un progetto dedicato al supporto al lutto per i più giovani, “B.E.P.P.E. – Bambini ed Elaborazione della Perdita: Pensieri ed Emozioni”, sono stati coinvolti 40 istituti scolastici del territorio, organizzate 30 giornate di sensibilizzazione per insegnanti sulle complesse tematiche psicologiche e sociali che l’elaborazione della perdita comporta e coinvolti circa 280 docenti.

Anche il servizio di consulenza psicologica ai minori è stato molto richiesto e attivato sia dalle scuole che dalle stesse famiglie, permettendo a 160 tra bambini e ragazzi di essere seguiti nel percorso di elaborazione del lutto e ad altrettanti genitori è stato offerto un supporto per affrontare l’evento con i figli e cercare un nuovo equilibrio, per un totale di 620 incontri.

“Molto spesso, di fronte al dolore provato da un bambino o da un ragazzo a seguito della perdita di una persona significativa, genitori ed insegnanti sono “distanti”: hanno paura di spaventarli oppure temono di sbagliare – afferma Mariella Orsi, sociologa e responsabile per la Fondazione File del progetto B.E.P.P.E. – Come possiamo stare loro accanto? È molto opportuno accogliere le emozioni, stando davvero in ascolto del dolore che l’altro può voler o non voler esprimere, ridurre la distanza. E questo vale all’interno sia dell’ambiente familiare sia del gruppo classe”.

“Siamo contenti di ospitare nella nostra biblioteca comunale la seconda tappa di ‘Se ti perdo, non mi perdo’ dopo il grande riscontro che il primo appuntamento ha ricevuto a Firenze nelle scorse settimane – afferma l’assessore alle politiche educative Sara MartiniLa scuola è una risorsa fondamentale per sostenere bambini e ragazzi che si trovano ad affrontare la perdita di una persona significativa. La scuola è vita, è relazione, è comunità, è ricerca condivisa di senso. Auspico che insegnanti e genitori colgano l’invito a partecipare a questo incontro formativo, una preziosa occasione per riflettere e approfondire come accompagnare il bambino attraverso un percorso doloroso e talvolta assai difficile da comprendere e interiorizzare”.

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