È la “Fornace delle Arti” il progetto candidato dal Comune di Sesto Fiorentino al bando Creative Living Lab del MIBACT con una richiesta di finanziamento di 50.000 euro per andare alla scoperta della “ala nord” del Polo Culturale di Doccia con eventi culturali, laboratori e seminari.
“La proposta – spiega il sindaco Lorenzo Falchi – nasce in vista del passaggio al Comune dell’ala nord e del complesso degli ex forni che andranno ad arricchire il Polo di Doccia con un nuovo auditorium e spazi che saranno destinati sia ad accrescere la biblioteca, sia ad ospitare nuove funzioni culturali. Con questo progetto, che auspichiamo possa essere accolto dal Ministero e beneficiare del relativo finanziamento, grazie alla collaborazione di istituzioni e associazioni culturali del territorio, proviamo a delineare, con un percorso partecipato, il futuro di questa struttura, sempre più importante per tutta la nostra comunità”.
Partner del progetto, il cui coordinamento scientifico è affidato a Tomaso Montanari, presidente della Fondazione Museo Ginori, sono Associazione Culturale Zera, Associazione Culturale Company blu, Pro Loco di Sesto Fiorentino, Associazione A Sesto acuto e Scuola di Musica di Sesto Fiorentino, con la collaborazione della società Ala 2, al momento proprietaria degli immobili.
La Fornace delle Arti avrà come obiettivo quello di avviare il percorso di riqualificazione degli edifici che in passato hanno ospitato la fornace della Manifattura di Doccia. Ogni realtà coinvolta proporrà quindi un’attività corrispondente alla propria vocazione e al proprio patrimonio di conoscenze: A Sesto acuto sarà presente con laboratori partecipativi di design urbano, Zera con la raccolta di testimonianze da parte degli anziani che in quei luoghi hanno lavorato e che saranno rielaborate in senso drammaturgico da giovani attori, la Pro Loco con percorsi didattici e formativi. A questo si aggiungeranno i seminari e le performance dedicate alla danza e alla musica di Company Blu e Scuola di Musica, oltre a laboratori seminari di scambio generazionale sui temi della natura locale.
“Le associazioni, a cui va ovviamente un ringraziamento per la disponibilità e l’entusiasmo con cui hanno aderito, porteranno in dote al progetto e alla visione del futuro della struttura il proprio punto di vista, proiettando in uno spazio nuovo tutta la ricchezza del nostro tessuto culturale e associativo – dice ancora Falchi – Questa stessa apertura e questa partecipazione dovranno essere anche dopo la cifra del futuro del Polo di Doccia, uno spazio di incontro tra storia, identità e cultura”.