
Alcuni ragazzi mostrano uno striscione bianco con su scritto “Israele vergogna dell’umanità“. Un signore, invece, un ombrello che recita “Free Palestine. Stop genocide“. Il coro è forte, uno e unanime: “Palestina libera“. Circa millecinquecento persone hanno partecipato alla manifestazione “Piana per la Palestina” organizzata dal collettivo “Giovesì” e tenutasi nel pomeriggio di sabato 24 maggio a Sesto Fiorentino.


Alle 14.30 la partenza da piazza Vittorio Veneto con arrivo del corteo in piazza Mario Rapisardi a Colonnata dove si sono tenuti gli interventi, tra gli altri, di Giuseppe Carovani, sindaco di Calenzano, Lorenzo Tombelli, presidente della Sezione di Firenze dell’ANED-Associazione Nazionale Ex Deportati nei campi nazisti, e Micaela Frulli, docente universitaria che assieme a Tomaso Montanari ha lanciato l’appello “Ultimo giorno di Gaza“, sottoscritto da circa novanta tra associazioni, partiti, collettivi e realtà della società civile.

Il documento chiede:
- il riconoscimento dello Stato di Palestina come atto di giustizia e pace;
- il cessate il fuoco immediato e l’accesso degli aiuti umanitari a Gaza;
- la condanna del genocidio in corso e la fine dell’impunità;
- il fermo impegno del governo italiano e delle istituzioni europee per la difesa dei diritti umani.

“In questi anni i giovani sono stati i protagonisti delle lotte per la liberazione della Palestina. Hanno chiamato a raccolta le nostre comunità con l’obiettivo di far conoscere con chiarezza quello che sta succedendo a qualche migliaia di chilometri da qua. Non è più possibile accettare di voltarsi dall’altra parte. Le comunità sono arrabbiate per come il nostro governo e le realtà occidentali si sono rapportati nei confronti di questa vicenda. E’ stato consentito che si arrivasse a questa strage e a questo progetto di eliminazione fisica del popolo palestinese. Tutto ciò grida vendetta. Solo ora si sente qualche minimo distinguo da parte di alcuni governanti occidentali, ma non è ancora sufficiente. Vengono, infatti, ancora fornire armi a chi si sta rendendo protagonista del genocidio a Gaza“, ha detto, arringando la folla, il sindaco di Calenzano Giuseppe Carovani.
“Molti si chiedono cosa c’entri l’ANED con la Palestina, ma la risposta è semplice: tutto. Perché il nostro compito non è solo ricordare Auschwitz e Mauthausen, ma riconoscere i segni dell’ingiustizia oggi, ovunque si manifestino. Il male cambia volto, ma mantiene la stessa impronta: la disumanizzazione dell’altro. La politica del governo israeliano è criminale e responsabile di punizioni collettive, bombardamenti indiscriminati, fame usata come arma e negazione sistematica dei diritti umani. Nessuna sicurezza può essere costruita sulla morte, sulla cancellazione di un popolo o del diritto internazionale. L’uso strumentale della Shoah per giustificare crimini è un insulto alla memoria che custodiamo da ottant’anni. Il nostro no al fascismo non è solo una condanna storica. È un impegno attuale contro ogni forma di autoritarismo, razzismo e colonialismo. La solidarietà con il popolo palestinese non è un’opinione: è una necessità morale“, ha aggiunto Lorenzo Tombelli di ANED.
Alla manifestazione hanno aderito anche Cgil, Arci, Anpi, Partito Democratico, Movimento 5 Stelle, Alleanza Verdi Sinistra, Rifondazione Comunista e il Collettivo di Fabbrica della ex GKN di Campi Bisenzio. Per le istituzioni presenti – oltre al citato primo cittadino calenzanese – l’assessora regionale Monia Monni, Edoardo Prestanti, sindaco di Carmignano, Claudia Pecchioli e Federica Petti, vice sindache rispettivamente di Sesto Fiorentino e Campi Bisenzio.
STEFANO NICCOLI