A due settimane di distanza dall’evento atmosferico estremo che ha interessato il nostro territorio, riteniamo doveroso fare il punto su come è stata affrontata l’emergenza, ed esprimere le nostre valutazioni su quanto è avvenuto – e che purtroppo temiamo avverrà sempre più spesso.
Il 2 novembre 2023 la nostra città fu colpita in misura minore, poiché lontana dalla piena del Bisenzio che nel pomeriggio, con inaudita violenza, ruppe l’argine a Campi Bisenzio, inondandola tragicamente. Dopo le prime ore di sgomento e trauma, dal mondo dell’associazionismo di Calenzano si attivò spontaneamente una catena di solidarietà: giovani e meno giovani, pensionati, lavoratori, studenti, tutti disponibili ad aiutare subito i vicini alluvionati, armati di qualche attrezzo ma soprattutto di tanta volontà e umanità.
Si parlava di un evento meteorologico eccezionale che, fino a pochi anni fa, la climatologia avrebbe classificato come estremamente raro, se non secolare.
Poco più di un anno dopo, ecco l’evento del 14 marzo 2025, data che rimarrà impressa nelle menti e nei documenti di Calenzano: la nostra comunità viene colpita da una perturbazione violenta, eccezionalmente carica di pioggia, provocando inondazioni diffuse.
Quanto eccezionale? Presto detto. Vengono misurati ufficialmente 136 mm di precipitazioni per quel giorno nella piana di Calenzano, ma secondo altre stime si parla di circa 170-180 mm per la zona di Monte Morello.
Il marzo più piovoso degli ultimi 30 anni era stato nel 2018, con 207 mm di pioggia distribuita in 31 giorni. Stavolta, in sintesi, l’acqua di 20 giorni è caduta in poche ore.
Una massa d’acqua che si è abbattuta con violenza estrema: dalle montagne sono scesi fiumi di acqua e fango, travolgendo alberi, argini, attraversamenti. Un evento straordinario di cui anche i più anziani della nostra comunità non ricordano né di aver memoria, né di averne sentito parlare a loro volta. In pochi minuti il danno è fatto: nonostante le casse di espansione funzionanti, strade, attività, abitazioni sono inondate dalla massa d’acqua. È certo che senza queste opere di regimentazione delle acque e l’ordinanza di chiusura delle scuole e attività sportive emanata previdentemente giovedì dall’Amministrazione comunale, i danni sarebbero stati estremamente più alti, se non letali.
Immediatamente si sono attivati gli uffici comunali e il coordinamento della Protezione Civile, che si sono trovati a fronteggiare un evento alluvionale esteso su tutto il territorio e dislocato in punti anche distanti tra loro – si pensi ad esempio a Davanzello e La Chiusa, Settimello, Piazza della Costituzione e la zona del Design Campus.
I dipendenti comunali, la Giunta municipale e i consiglieri si sono coordinati nell’immediato per allestire un punto di riferimento fisico e telefonico presidiato all’interno del Comune, per recarsi prima possibile nelle zone segnalate, rilevare le criticità, inviare le squadre d’intervento e coordinare le attività direttamente dai luoghi colpiti.
Le priorità immediate sono state contattare e verificare le necessità dei più fragili, richiedere alle autorità competenti l’invio di mezzi adeguati, raggiungere le località rimaste isolate portando rifornimenti, verificare e mettere in sicurezza i percorsi danneggiati o chiuderli e predisporre alternative viarie.
Anche stavolta, spontaneamente, si è messo in moto lo spirito solidaristico di Calenzano. Molte associazioni del territorio, e anche semplici cittadini, si sono prodigati fin da subito ad aiutare la comunità; e se stavolta inizialmente il numero dei volontari era meno rispetto al 2023, è stato solo perché molti di loro erano a loro volta alluvionati. Nei giorni seguenti se ne uniranno ancora altri; anche in questo caso anziani, ragazzi, lavoratori, che terminata l’emergenza nella propria casa, impresa o associazione si sono prodigati ad aiutare la comunità.
Grazie anche a loro, non per ultimo, è stato possibile ripulire e salvare parte dei materiali della biblioteca CiviCa, e ripristinare i locali e l’accesso alla scuola Anna Frank.
Una comunità che, pur colpita in modo violento e inaspettato, ha saputo reagire immediatamente, facendosi forza gli uni con gli altri.
È innegabile che sia presente rabbia e frustrazione per l’accaduto: famiglie, aziende e associazioni hanno registrato forti danneggiamenti.
Come è altrettanto indispensabile una presa di coscienza netta: purtroppo questa alluvione ci ha chiaramente indicato che gli eventi atmosferici estremi non sono più così rari, anche a Calenzano.
È urgente adesso mappare, approfondire, esaminare le aree colpite per estensione e gravità. Come lo è il verificare e l’intervenire sul sistema idrico secondario e di regimentazione delle acque, perché se al 13 marzo 2025 potevamo considerare efficienti e sufficienti rispetto agli studi e agli eventi meteorologici del passato le misure adottate, è evidente che adesso non lo siano più.
Sarà necessario il coinvolgimento della cittadinanza tutta per confrontarsi con la Regione e soprattutto con il Governo, per chiedere un decisivo cambio di marcia su questa emergenza. Governo che ad oggi, sia con il taglio che ha effettuato sui fondi PNRR per il dissesto idrogeologico che con la volontà di reinvestirli in armamenti, sembra non apprendere dalla realtà degli eventi, attuali e passati.
Oltre a ricordare l’assemblea convocata dall’Amministrazione comunale il 1° aprile per fare il punto sui progetti futuri e sui danni subiti, Sinistra per Calenzano vuole ringraziare di cuore tutti coloro che si sono impegnati in questa emergenza: i tanti volontari, le squadre VAB locali e quelle di Protezione Civile che ci hanno raggiunto dagli altri territori, le forze dell’ordine e di difesa civile, i dipendenti comunali e della biblioteca CiviCa, e i nostri soci e i consiglieri che si sono messi a disposizione.
Sinistra per Calenzano