L’associazione Sinistra per Calenzano vuole unirsi alle tante persone che hanno deciso, nelle forme più disparate, di esprimere la propria solidarietà a tutti coloro che continuano ad andare a lavorare esponendosi al rischio di contagio, specialmente laddove le misure di sicurezza minime non sono sempre garantite.
Un grazie a tutte e tutti i lavoratori della Sanità, che spesso si portano le mascherine da casa, e a chi garantisce i servizi necessari per mandare avanti il Paese: così tanti che se provassimo ad elencarli tutti ne dimenticheremo sicuramente qualcuno. Allora un grande grazie a tutti, da tutti noi. Grazie per mettercela tutta anche nonostante un accordo tra parti sociali che è meglio di niente ma che si è dovuto piegare alle solite logiche di reddito delle aziende, non prevedendo nessuna sanzione per chi mette a rischio la salute non solo dei lavoratori, ma anche dei loro familiari con i quali passano il resto del loro tempo.
Un grazie perché chi lavora sa benissimo che dire “bisogna fermare tutto” viene detto sapendo che non si può fare, e anzi sembra quasi che venga detto con la speranza che qualcosa di grave succeda per poter dire “lo avevo detto che si doveva fermare tutto!”. Chi lavora ha bisogno di politici e imprenditori che aiutino imprese e lavoratori a garantire un posto di lavoro sicuro.
Un grazie grandissimo a tutte quelle donne e quegli uomini che sono lavoratori precari, e con questa emergenza rischiano il proprio posto di lavoro e quindi la loro esistenza, perché senza lavoro non si esiste.
Chi non lavora, e ci stringiamo virtualmente anche a loro, sa bene che non esiste. Non esiste negli accordi tra governo e parti sociali, non esiste nelle casse integrazioni, non esiste per certa politica, non esiste e basta. Ma la verità è che c’è, esiste e resiste.
Molti dicono che ne usciremo più forti: forse sarà vero, ce lo auguriamo. Tuttavia c’è un grande pericolo verso quei lavoratori più deboli, che stanno in aziende piccole, o in aziende più grandi però con pochi diritti. Quei lavoratori – spesso donne – che non possono rischiare di perdere il lavoro, ed allora il rischio è che alla ripartenza, per poter rientrare più velocemente e con certezza sul posto di lavoro, si accettino riduzioni di stipendi, di orario, di diritti, per far fronte a presunte ed in certi casi non vere difficoltà aziendali.
“Una sola parola, logora, ma che brilla come una vecchia moneta: “Grazie!” (Pablo Neruda)
Renzo Torrini – Sinistra per Calenzano