Tauriello: “L’inceneritore? Un problema di coscienza prima ancora che di politica”

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La posizione di Maria Tauriello, candidata sindaco del centrodestra, espressa durante l’incontro organizzato dalle Mamme No Inceneritore:

La costruzione dell’impianto di incenerimento è una questione che attiene alla coscienza prima ancora che alla politica. Incontrerò domani un legale di primissimo piano per valutare nel dettaglio l’entità delle penali che i diversi enti coinvolti dovrebbero sostenere per bloccare la costruzione dell’impianto di incenerimento progettato a Case Passerini. 

Si è espressa così Maria Tauriello, Candidata Sindaco del centrodestra, intervenendo ieri sera al confronto pubblico tra i candidati Sindaco promosso in Piazza Vittorio Veneto dalle Mamme No inceneritore.

Il sistema della raccolta differenziata vigente a Sesto è confusionario e frammentato  ed è prevalentemente basato su sistemi di raccolta di tipo stradale (campane o cassonetti) ma vi è anche la diffusione di raccolte domiciliari e di prossimità con il sistema di raccolta a mezzo cassonetti dotati di specifiche chiavi. Per ciò che riguarda la raccolta differenziata dovremo dunque procedere ad una necessaria armonizzazione dei sistemi di raccolta e istituiremo la raccolta differenziata anche per gli ambulanti del Mercato. 

Le alternative all’inceneritore ci sono, ha continuato Tauriello, in primis una raccolta differenziata spinta, il trattamento meccanico-biologico dei rifiuti e la produzione di biogas con la fermentazione in atmosfera controllata. 

La nostra attività sarà caratterizzata da iniziative che permettano lo sviluppo economico di Sesto accompagnandolo con politiche di recupero e tutela ambientale. 

Il nostro intento è quello di intervenire ai diversi livelli istituzionali coinvolti per bloccare i progetti per la realizzazione del termovalorizzatore di Case Passerini presentando tutti i ricorsi necessari al tribunale amministrativo avverso al rilascio dell’autorizzazione a costruire l’impianto. 

A tal riguardo incontrerò domani un legale di primissimo pianto con il quale valuteremo nel dettaglio le penali che dovranno essere sostenute qualora si procedesse, come intendiamo procedere, a bloccare i lavori di costruzione dell’impianto. 

Un impianto nato vecchio, basato su  tecnologie superate che per un terzo potrà bruciare rifiuti speciali e per un terzo rifiuti provenienti da altre zone esterne all’ATO.  E’ oramai sfatata anche l’antica ed errata convinzione secondo la quale l’inceneritore chiuderà il ciclo dei rifiuti. L’impianto produrrà un’alta percentuale di scorie e ceneri tossiche la cui gestione, nella Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA), viene delegata alla stessa società QThermo senza alcuna prescrizione di controllo.

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