Tauriello: “Troppe reticenze della sinistra sulla “setta del Forteto”

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A sinistra sono ancora fortissime le reticenze a riconoscere il Forteto quale “setta distruttiva” e ad accettare le troppe e gravi responsabilità della sinistra.

Quanto avvenuto nel consiglio comunale di Sesto Fiorentino provoca turbamento e sconcerto. Di fronte a certe vicende si dovrebbe uscire da ogni schieramento politico e guardare all’essere umano.

Si è espressa così Maria Tauriello, capogruppo di Forza Italia a Sesto commentando la bocciatura dell’ordine del giorno presentato per esprimere solidarietà alle vittime, adottare le opportune misure di sostegno per coloro che hanno subito violenze fisiche, psicologiche, sessuali ed emotive  dal sistema de Il Forteto e a verificare con urgenza la sussistenza dei presupposti per la nomina di un commissario per la gestione della cooperativa agricola.

L’atto, racconta Tauriello, è stato presentato dai rappresentanti di Forza Italia in tutti i Comuni della cintura Fiorentina e sia a Campi Bisenzio  che a Sesto Fiorentino è stato bocciato. A Campi, come precisato da Gandola, capogruppo azzurro,  la maggioranza ha contestualmente presentato un diverso e blando  ordine del giorno mentre a Sesto, precisa Tauriello, la maggioranza ha presentato una mozione incidentale.

Dinanzi alle reticenze espresse a votare l’atto presentato da Forza Italia, in  entrambi i consigli comunali della Piana,  i rappresentanti azzurri hanno abbandonato l’aula non partecipando al voto quando sono stati posti in votazione i testi edulcorati.

I  tentennamenti della sinistra, sono vergognosi, d’altronde non  è un caso se una vicenda come quella del Forteto si sia  verificata in Toscana e non altrove: l’egemonia che vi è stata, prima culturale che politica, ha provocato inevitabili atteggiamenti di conformismo a ogni livello, e queste reticenze, ancora oggi, la sinistra non riesce a scacciarle.

La storia del Forteto è anche la storia di un “corto circuito istituzionale” di cui la comunità del Forteto ha beneficiato per decine di anni con l’avallo del tribunale dei minori di Firenze, della Regione Toscana ed anche  dei Governi locali  di centro sinistra.

Accertamenti delle responsabilità politiche e della pubblica amministrazione, stretta sui controlli nelle comunità e strutture di accoglienza, ratifica del Terzo protocollo opzionale alla Convenzione Onu sui diritti del fanciullo con attivazione di tutti i meccanismi di tutela,  erano tra i punti qualificanti dell’atto che invece sono stati del tutto cassati negli atti attendisti che la maggioranza sia a Sesto che a Campi ha presentato ed approvato.

 

Eppure, conclude Tauriello, speravamo che  la nuova condanna comminata a Rodolfo Fiesoli, proprio qualche giorno fa dalla corte di appello di Firenze,  per gli orrendi abusi perpetrati ai danni di minori collocati in affido all’interno della comunità Il Forteto, potesse fare aprire gli occhi alla maggioranza sestese. Ed invece, confermando il vecchio adagio “non c’è mai fine al peggio” anche stavolta hanno scelto imperterriti di confezionarsi e votarsi un atto annacquato, di fatto privo di contenuto, che non riconosce nemmeno una  delle gravi responsabilità delle forze politiche che fino ad oggi hanno governato la regione Toscana.

Neanche questa mozione restituirà a quei ragazzi, a quelle persone vittime degli abusi, una adolescenza che è stata rubata né ammetterà che le istituzioni si sono rese complici di crimini allucinanti. Solo i pronunciamenti giudiziari di questi giorni hanno il valore morale del riconoscimento della verità.

 

1 COMMENTO

  1. Qualsiasi violenza o costrizione, fisica o psicologica, attuata contro le leggi e contro i diritti delle persone è da condannare, da parte di chiunque (persone o istituzioni) dovesse provenire. Sulla vicenda del Forteto la magistratura ha già adottato provvedimenti ed emesso sentenze, anche di condanna. Alle vittime della vicenda del Forteto dovrà arrivare, oltre al risarcimento dei danni la solidarietà dei cittadini e delle istituzioni (cosa che, per quanto mi risulta, mai è stata negata). Se di conformismo ci si dovesse occupare, allora bisognerebbe prendere in esame i sistemi repressivi in materia di produzione ed uso di sostanze stupefacenti, dei quali la legge Bossi-Fini è un devastante esempio, che hanno fatto fallimento IN TUTTI I PAESI DEL MONDO NEI QUALI SONO STATI INTRODOTTI ED APPLICATI, SENZA ECCEZIONE ALCUNA (sfido a portare un solo esempio contrario). Attenti: a voler scrivere di “egemonia che vi è stata, prima culturale che politica”, dalla quale sono derivati “inevitabili atteggiamenti di conformismo a ogni livello, e queste reticenze, ancora oggi”, non si finirebbe più di chiamare in causa milioni e forse miliardi di casi di una “pedagogia sbagliata”, che ha avuto i suoi maestri ed epigoni tanto nelle idee della destra paternalistica, quanto nel falso liberalismo e di ancora di più nell’ingerenza di suggestioni confessionali e religiose. San Patrignano è ancora li ad insegnarci che “Quando c’è buriana, il vento non tira mai da una parte sola”. A Maria Tauriello bisogna forse ricordare quali furono le prese di posizione di Forza Italia e gli Ordini del Giorno del suo partito, nei territori nei quali quella comunità ha operato indisturbata e potentissima, per decenni? Per lacrimas dolorem non sequimur, sed ostendimus.

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