Tratta baby calciatori, le intercettazioni

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“L’unico modo per tesserarlo sarebbe quello di farlo venire col barcone, quindi devono essere forti a livello psicologico, andare al centro di accoglienza e dire che hanno perso i documenti, poi si prende un tutor perché sono arrivati come clandestini, li fai andare a scuola e li regolarizzi facendoli vivere con te in casa oppure col tutor che tu paghi, allora loro ti passano il tesseramento”.

Sono le parole, di Filippo Pacini, agente Fifa e procuratore sportivo, intercettate dalla squadra mobile di Prato e riportate, insieme ad altre sull’edizione odierna di “Repubblica”.

Alla base la volontà di aggirare le norme Fifa e di portare giovani giocatori in Italia con lo scopo di rivenderli poi a squadre più quotate. La finta madre ivoriana sarebbe stata necessaria per la firma del contratto. Le  società acquirenti sarebbero state all’oscuro del traffico organizzato alle loro spalle.

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