Mercoledì 8 marzo abbiamo pubblicato la nostra intervista esclusiva al dottor Roberto Pecchioli, storico pediatra sestese, nonché responsabile della Federazione Italiana Medici Pediatri sezione di Sesto, riguardo l’obbligatorietà dei vaccini (LEGGI QUI).
Di seguito vi proponiamo il comunicato stampa di risposta di alcuni genitori di Sesto Fiorentino e Calenzano che ci avevano scritto il 27 febbraio scorso (LEGGI QUI):
“Vorremo ringraziare il dottor Pecchioli delle risposte, perché purtroppo spesso sono ‘si fanno e basta’, altre volte si scrive alle Asl senza avere risposte e se si hanno ci viene consigliato di leggere il sito (crediamo che nessun genitore possa basarsi su dei siti). Detto questo e visto che sono state sollevate questioni come i bambini che non possono vaccinarsi e l’immunità di gregge, ci poniamo dei dubbi: i bambini che non possono vaccinarsi continueranno ad essere esposti al rischio anche se i bimbi non vaccinati verranno esclusi da scuola perché rimarrà tutto il personale scolastico (come vediamo molte malattie stanno colpendo adulti), non esiste nessuna epidemia e come intervento di prevenzione si ha a disposizione l’informazione, dato che il cosiddetto calo è solo dello 0,1%, di questo calo fa parte anche quella percentuale di bambini che spesso non ha completato il ciclo vaccinale perché magari si sono fermati per delle reazioni inaspettate che se anche risolvibili o solo sospette, i genitori hanno diritto di approfondire e capire, dovranno essere obbligati senza capire? Pena l’esclusione da servizi importanti per la crescita dei bambini? Ricordiamo anche che: la Corte Costituzionale con la sentenza n. 258 del 20-23 giugno 1994 dichiarava: ‘È necessario porre in essere una complessa e articolata normativa di carattere tecnico che individui esami chimico-clinici idonei a prevedere e prevenire possibili complicanze da vaccinazione’, ma nonostante ci troviamo in un’epoca in cui si può scoprire un sistema di pianeti simile al nostro, questa ricerca non viene fatta, perché? Campagne come quella fatta per la meningite ha portato alla vaccinazione di massa, e i paesi europei che non hanno obbligo hanno comunque coperture ottimali.
Quindi ribadiamo l’essere indubbia l’importanza dei vaccini, ad essere dubbi sono i modi (esempio il fatto che i pediatri percepiscano un compenso per ogni vaccino), e la mancanza di protocolli informativi seri, non di meno la possibilità di essere ascoltati e presi seriamente in considerazione qualora un bambino possa avere avuto una sospetta reazione importante. É vero che le reazioni ci possono essere a qualsiasi medicinale ma per gli antibiotici non ci viene chiesto di firmare un foglio di responsabilità e prima di firmare è giusto pensare, soprattutto se in mezzo c’è il nostro bene più prezioso, i nostri figli.
Noi chiediamo la libertà di scelta perché la scienza non sarà democratica ma la società deve esserlo, soprattutto con il futuro di questo mondo (i bambini) e perché con il medico può rendersi necessario rimandare per ciò spiegato sopra”.