FI: la denuncia di Baratti e Gandola sulla gestione associata intercomunale tra Calenzano e Campi per la ricerca dei finanziamenti europei

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Anche nel 2016 i Comuni di Calenzano e Campi Bisenzio, così come già avvenuto nel 2015, non hanno saputo raccogliere nemmeno un centesimo di finanziamenti europei. Dopo due anni dall’avvio della gestione associata dell’ufficio intercomunale tra i due Comuni della Piana, la domanda sorge spontanea: vi è un deficit di professionalità?“.

 

 
Si esprimono così Daniele Baratti, capogruppo di Forza Italia a Calenzano, e Paolo Gandola, Capogruppo di Forza Italia a Campi Bisenzio che nei giorni scorsi hanno presentato, nei loro rispettivi enti di competenza, una interrogazione alla Giunta per conoscere il rendiconto dei risultati raggiunti dalla gestione associata dell’ufficio intercomunale per la ricerca dei finanziamenti europei. La risposta è stata laconica: non abbiamo raccolto nemmeno un centesimo.
Gli unici fondi raccolti, infatti, sono di provenienza regionale e nazionale. Certo, un buon punto di partenza, rispetto al passato, commentano Baratti e Gandola, ma, purtroppo, rimangono immutate le gravi difficoltà a reperire i fondi europei.
Nell’aprile del 2014 i Consigli comunali di Calenzano e Campi erano stati chiamati ad approvare la convenzione per la gestione associata per il reperimento dei fondi europei, un’idea innovativa proposta prima fra tutti proprio da Forza Italia durante la campagna elettorale sia a Campi che Calenzano. Dall’Europa, infatti, potrebbero arrivare, per i due Comuni della Piana, quelle boccate di ossigeno necessarie per ravvivare l’economia locale e che cancellerebbero tante difficoltà di cassa. I fondi europei sono una di quelle risorse che un Comune non dovrebbe farsi scappare ma da noi, invece, aggiungono Baratti e Gandola, assistiamo al paradosso di non riuscire nemmeno intercettare i bandi.
Stabilire un giusto mix nell’utilizzo tra fondi diretti e indiretti rappresenta una priorità imprescindibile soprattutto alla luce dei crescenti tagli ai trasferimenti di risorse nazionali. I fondi europei rimangano oggi l’unico solido aggancio strategico sul medio e lungo periodo potendo rappresentare, se ben utilizzati, un rafforzamento del processo di crescita e sviluppo dei nostri Comuni. E’ oramai chiaro, tuttavia, che nei nostri Comuni manchi totalmente una chiara progettazione europea, una cultura alla pianificazione integrata e trasversale a tutti i processi economici. Una lacuna da colmare senza ulteriore ritardo iniziando ad investire adeguate risorse anche sulla formazione dei dipendenti destinati ad occuparsi dell’ufficio per la ricerca dei finanziamenti, concludono Baratti e Gandola.

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