“Venti chilometri al giorno”: pensieri e riflessioni che accompagnano il cammino (1)

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Venti chilometri al giorno
TuttoSesto

Cammina, cammina
Quante scarpe consumate
Quante strade colorate
Cammina, cammina

Vanno verso nord, disegnano confini
Scendono poi a sud, segnando destini
Rimangono nel cuore quelle strade sotto il sole
Bello è ritornare, ma andare forse è meglio
(I Nomadi)

Inauguriamo oggi una nuova rubrica di TuttoSesto.
Riprendendo il titolo di una vecchia canzone del 1964, “Venti chilometri al giorno” proverò a raccontare il nostro territorio prendendo spunto dalle emozioni che suscita, dai ricordi e dalla storia che vi è stata scritta.
A dispetto del titolo, non sarà un rubrica giornaliera, ma confidiamo di mantenere almeno una cadenza settimanale.
A tutti voi un buon viaggio.

Percorso 1

Itinerario:

  • Via Petrosa
  • Via Renato Bruschi
  • Via dei Frilli
  • Via della Madonna del Piano
  • Via della Lastruccia
  • Via Mario Lazzerini
  • Via Ugo Schiff
  • Via Luigi Guerri
  • Via Edoardo Detti
  • Via Alberto Funaioli
  • Via dei Giunchi
  • Via Rento Bruschi
  • Via Petrosa

Il cammino di oggi si snoda nella parte est della Piana di Sesto. Forse sarebbe meglio dire Pian di Quinto. Una zona in cui sono ancora visibili i segni della centuriazione Romana.

Si parte da via Petrosa, toponimo che sembra indicare un luogo pietroso e sassoso ma che, secondo l’architetto Marcello Mannini e ribaltando il concetto originario, nella Pianta de’ Capitani di Parte Guelfa della seconda metà del XVI secolo sarebbe indicata come via della Pratosa.
Petrosa o Pratosa oggi è una via trafficata a causa della presenza di un supermercato e un po’ di asfalto nuovo a ricoprire le buche non farebbe male.

Mi dirigo verso nord fino a incrociare via Renato Bruschi, intitolata al partigiano sestese morto nel 1944 a Castel San Niccolò durante la battaglia di Cetica.
E’ la prima strada sotto ‘i treno. Nella Pianta de’ Capitani di Parte Guelfa era citata come via di Mezzo ma alla fine del Settecento fu rinominata Stradella del Pian di Quinto.
La zona in cui mi sto muovendo, fino a una cinquantina di anni fa, era denominata anche Segaia. Qualcuno vuole che il toponimo (non riconosciuto dai testi ufficiali) fosse legato a una vecchia azienda che allevava bachi da sego. La notizia è tutt’altro che certa e chiedo pertanto supporto ai lettori meglio informati.

Via Bruschi una volta proseguiva, tortuosa, fino a via del Termine dopo aver superato la Gora di Quinto. Oggi, dopo la costruzione del Centro di Smistamento delle Poste, si interrompe in via dei Frilli che percorriamo a poche settimane dallo sgombero di un accampamento abusivo sorto in area privata.

Vedere ciò che resta di quelle baracche impone la prima riflessione: da una parte un mondo in cui le differenze sociali si acuiscono e la ricchezza è sempre peggio distribuita, dall’altra lo sporco e il disordine che quelle differenze producono. Ci giriamo dall’altra parte? Malediciamo genericamente i politici con un post da odiatori classici? Oppure facciamo qualcosa di utile e necessario? A ognuno la propria risposta.

I Frilli erano un’antica famiglia del popolo di Santa Maria a Quinto originaria di Pescina alla quale pare appartenesse Ser Niccolò di Pierozzo Frilli padre di Sant’Antonino Pierozzi che fu vescovo di Firenze ai tempi di Cosimo il Vecchio.

Ora punto verso sud e, dopo aver attraversato via Pasolini, svolto a destra sulla via della Madonna del Piano dove nel 2019 è stato chiuso il campo rom. In un tempo in cui era di moda parlare di ruspe si preferì impegnarsi per l’inclusione sociale. Fu scelta giusta? A distanza di anni ognuno può trarre le proprie conclusioni. Personalmente credo sia stato fatto un ottimo lavoro anche se qualche problema continua a sussistere. 

Oggi, infatti,i l’area è disabitata e degradata perché i soliti ‘furbetti’ la usano come discarica. Educazione, questa sconosciuta.

Poco più avanti la vecchia polveriera Quarleri, oggetto di bombardamenti durante l’ultima guerra, è in fase di ristrutturazione: i vecchi locali, una volta adeguati, costituiranno la sede sussidiaria dell’Archivio di Stato.

Arriviamo finalmente all’incrocio con via dei Giunchi dove ‘troneggia’, anche se ormai un po’ perso fra gli edifici moderni, l’oratorio della Madonna del Piano cui è legata una vecchia leggenda. Oggi la chiesetta è chiusa per problemi di stabilità. Come si dice in questi casi: speriamo in un pronto recupero.

Nel piccolo giardino dell’oratorio, delimitato da cipressi, dal 2022 si trova un esemplare di “Rosa di Castello”, un ibrido ottenuto dal dottor Attilio Ragionieri nel 1924.

Proseguendo in direzione ovest su via della Lastruccia (via di Sotto o via de’ Mariotti per i Capitani di Parte Guelfa) incrocio le strutture del CUS e la Piscina del Campus aperta, ahimè, solo un paio di anni fa.
TuttoSesto ne parlava già nel 2017.
Non so se abbiamo contribuito alla sua inaugurazione. Di sicuro siamo contenti sia finita così. Magari si potesse dire lo stesso per tutto il borgo di Valdirose che oggi non è molto diverso da quello, disastrato, mostrato nelle foto di sette anni fa.

Risalgo via Mario Lazzerini (dal nome del partigiano morto nel 1944 durante la battaglia della stazione di Montorsoli) giusto il tempo per rendermi conto che all’ingresso della villa secolare è scomparsa la targa che la identificava. Ancora qualche passo e avverto quel magone che mi accompagna tutte le volte che transito davanti alla mia casa natia al 203.

Svolto rapidamente in via Ugo Schiff (chimico tedesco naturalizzato italiano) e inizio a percorrere le strade che costeggiano i padiglioni del campus universitario e continuo a stupirmi di come sia possibile che in mezzo a quei palazzi del sapere e quelle vie che portano nomi di scienziati e architetti possano ancora sorgere officine meccaniche, aziende artigianali e cantieri edili che poco hanno a che vedere con il circostante.

Da via Alberto Funaioli (ex Rettore dell’Università di Firenze) effettuo un piccola deviazione per accedere al lago dell’aeroporto dove spesso i fenicotteri fanno sosta nel periodo invernale. Una chicca della nostra Piana messa a rischio di sopravvivenza dai progetti per il nuovo aeroporto.

Risalgo in via dei Giunchi (dal nome di pianticelle palustri anticamente numerose in questa zona) e ammiro il murale dedicato a Anna Maria Enriques Agnoletti sulla parete sud del liceo. Non posso non pensare, questa volta in maniera positiva, che proprio là dietro, quarant’ anni fa, c’era una discarica di calchi di gesso provenienti da chissà quali aziende sestesi di ceramica.

Diretto verso nord attraverso la ciclabile (di cui parlerò in un’altra occasione) e il ponte sul canale di cinta orientale. Anche questo, qualche decina di anni fa, era una cloaca di rifiuti industriali. Ogni giorno un colore diverso: blu, giallo, verde. Era figlio, malato, del boom industriale.

Oggi per fortuna è ricco di fauna. Semmai il problema è opposto. Troppi animali non autoctoni portati in dono da chissà chi.

Ultima tappa nella parte ovest di via Renato Bruschi dove un ampio stabilimento e un’antica ciminiera ricordano il saponificio Catanzaro dal nome del proprietario che fu sindaco di Sesto nella seconda metà dell’Ottocento.

Mi avvio a rientrare ben consapevole di esser lontano dai 20 chilometri che mi ero riproposto di percorrere, ma erano troppe le cose che meritavano una riflessione. Forse  perché mi sono recato nella zona di Sesto che conosco meglio o forse perché Sesto ci regala qualcosa ad ogni ‘cantonata’. Per non appesantire nessuno ho deciso di fermarmi qui: io me la sono cavata con poco meno di sette chilometri. Voi avete, se volete, undici link da aprire.

Di seguito alcune foto scattate durante la camminata.

Alla prossima.

DANIELE NICCOLI

Via dei Frilli
Via dei Frilli – TuttoSesto Settembre 2024
Via della Madonna del Piano
Vi della Madonna del piano – TuttoSesto Settembre 2024
Caserma-Quarleri
Caserma Quarleri -TuttoSesto febbraio 2021
Caserma Quarleri
Caserma Quarleri – TuttoSesto Settembre 2024
Manufatti abbandonati nella zona della polveriera
Manufatti abbandonati nella zona della polveriera – TuttoSesto settembre 2024
Madonna del Piano
Madonna del Piano – TuttoSesto Settembre 2024
Rosellina Ragionieri
TuttoSesto – Rosellina Ragionieri dicembre 2022
Via Lazzerini 203
TuttoSesto
Villa Valdirose
Villa Valdirose – TuttoSesto Settembre 2024
Padiglioni universitari
Padiglioni universitari – TuttoSesto settembre 2024
Cantieri e officine
Cantieri e officine nel Campus – Settembre 2024
Cantieri e officine nl Campus
Cantieri e officine nl Campus – TuttoSesto settembre 2024
Lago di Peretola
TuttoSesto – Lago di Peretola aprile 2022
Murale Anna Maria Enriques Agnoletti
Murale Anna Maria Enriques Agnoletti – TuttoSesto settembre 2024
Nutria,anatre e germani nel canale di cinta orientale
Nutria,anatre e germani nel canale di cinta orientale – TuttoSesto settembre 2024
Ex Saponificio Catanzaro
Ex Saponificio Catanzaro – TuttoSesto settembre 2024

 

 

 

 

 

3 COMMENTI

  1. Grazie! Molto bella la descrizione dei luoghi e il racconto.
    Per curiosità, quali sono gli animali non autoctoni che ha visto?

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