W nuova pista: “Manifestazione 30 marzo, comitati difendano anche i cittadini”

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Sabato 30 marzo si terrà la manifestazione organizzata per dire no all’ampliamento dell’aeroporto di Firenze. Non mancano, intanto, i pareri contrari all’iniziativa. Ecco quello di Paolo Gambaro, amministratore del gruppo Facebook “W la nuova pista di Peretola“:

Siamo i primi a sostenere che manifestare rappresenti il fondamento della democrazia e rispettiamo le idee altrui pur non condividendole.

I Comitati del no manifesteranno in “difesa del Parco della Piana”. Viene da chiedersi: dov’erano questi Comitati quando il Parco della Piana è stato cementificato? Dov’erano quando la Piana per anni è stata lasciata in uno stato di completo abbandono? Dov’erano quando sopra Peretola hanno cominciato sorvoli sempre più pesanti causando enorme disagio ai cittadini?

Soltanto adesso questi Comuni e comitati del NO si scoprono improvvisamente green e contrari all’aeroporto di cui i loro rappresentanti politici usufruiscono.

Facciamo fatica a comprendere il senso e le motivazioni di questa posizione che pare più frutto di irrazionalità, egoismo, localismo lontanissimo da movimenti di cittadini e istituzioni capaci di proporre soluzioni reali. Anche l’inquinamento atmosferico paventato è una delle tante falsità dette sinora, in realtà ci sono studi che attestano la scarsa rilevanza dell’attività aerea per le emissioni inquinanti rispetto a quelle del traffico stradale, inoltre con la nuova pista ci sarà un dimezzamento dei tempi di movimento a terra degli aerei nonché una drastica riduzione dei dirottamenti per cause meteorologiche e quindi delle emissioni inquinanti.

Infine le nuove traiettorie di volo passeranno, al contrario delle attuali, lontano dalle aree abitate sia di Firenze che di Sesto Fiorentino e sorvoleranno il territorio di quest’ultimo solo per una piccola porzione libera da insediamenti. Stupisce come il Comune di Sesto Fiorentino non consideri questo importante aspetto a tutela dei propri cittadini e anzi osteggi il progetto per meri calcoli politici.

Sviluppo, occupazione e salute dei cittadini non sono obiettivi inconciliabili tra di loro ma naturalmente ci vogliono ragionevolezza e un atteggiamento che non accolga le tematiche NIMBY.

Piuttosto che manifestare contro sarebbe auspicabile che questi comitati svolgessero un’attività di vigilanza sui lavori richiedendo più controlli e più tutele ambientali per quei pochissimi abitanti, rispetto agli attuali 20 mila, che verranno penalizzati dal riorientamento dell’attuale pista.

Occorre ricordare che questi comitati provengono tutti da Comuni che non patiscono la situazione attuale e che finora si sono disinteressati del problema dei sorvoli.

Il Comune di Firenze e il Sindaco Nardella invece hanno il dovere di portare a compimento il progetto che rappresenta la soluzione per tanti abitanti ingiustamente penalizzati. Di certo non possono seguire quanto proposto dal M5s o dai comitati che arrivano persino a indicare come soluzione l’allungamento della pista attuale che non solo non risolverebbe le criticità della pista ma rappresenterebbe una vera e propria catastrofe per gli abitanti dei quartieri già sorvolati.

Ad ogni intervista politici e comitati contrari, alla richiesta di quale sarebbe la soluzione per i quartieri vittime dei sorvoli continuano, come un disco rotto, a proporre condizionatori e vetri insonorizzati, tutti accessori di cui è provvisto oltre l’80% delle case sorvolate e che non apportano alcun beneficio, se non veramente risibile al problema del rumore. Sono proprio queste soluzioni, al limite del ridicolo, che fanno ritenere la battaglia di questi comitati più una battaglia NIMBY che una reale battaglia per l’ambiente.

Inoltre la questione aeroportuale è collegata a quella lavorativa, ai posti di lavoro diretti o dell’indotto che scaturiranno da uno scalo efficiente e moderno.
Mentre lo scontro politico sulla nuova pista arriverà a giorni alla resa dei conti nelle aule giudiziarie, i cittadini sono costretti sempre più spesso, con l’arrivo della buona stagione, a chiudersi in casa (con condizionatori e doppi o tripli vetri già installati con buona pace dei comitati) causa il troppo inquinamento acustico. E le prime vittime sono i bambini di nidi, materne, elementari e medie dei quartieri sorvolati adiacenti alla pista.

Ma si sa, un bambino conta meno di un rospo smeraldino“.

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