Zambini (Pd): “Con Falchi non c’è un tentativo di cambiamento”

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Una sconfitta che brucia. Tanto, tantissimo. Non potrebbe essere altrimenti. Il Partito Democratico si lecca le ferite dopo il ko subìto da Lorenzo Zambini nel ballottaggio con Lorenzo Falchi. I numeri parlano chiaro: 63,45% dei voti per il candidato di Sinistra Italiana e Per Sesto contro il 34,45% dei consensi del candidato dem. Per la prima volta nella sua storia sestese il Pd va all’opposizione. Si tratta di una svolta epocale. Una bella botta per i democratici che nei prossimi giorni dovranno analizzare a fondo le ragioni di una sconfitta cocente, arrivata contro una forza di sinistra e non contro il Movimento 5 Stelle o le liste di centrodestra come successo in altre città d’Italia.

Il dibattito politico si è svolto in una costante campagna elettorale, iniziata nel momento in cui il Comune è stato sfiduciato – ha detto Lorenzo Zambini durante la campagna elettorale svoltasi nella mattinata di lunedì 20 giugno -. E’ stato fatto un grande lavoro dai comitati contro l’inceneritore e le forze politiche di diversa estrazione si sono allineate su quella posizione. Io come candidato ho tenuto una posizione realistica su quello che è stato l’iter dell’opera. In campagna elettorale abbiamo cercato di riconquistare la fiducia con i cittadini.

Sesto non si merita fibrillazioni, ma un clima costruttivo. Faccio a Falchi gli auguri di buon lavoro perché a Sesto adesso c’è bisogno di lavorare bene. Quella dell’inceneritore non è l’unica problematica, ce ne sono delle altre: dal lavoro all’assistenza delle fasce più deboli, dalla semplificazione burocratica all’urbanistica. Ci sono delle questioni che andranno governate con serietà . Noi del Pd dovremo incontrarci per fare un’analisi seria del voto e capire quali sono state le debolezze e da qui ripartire. Siamo all’opposizione e ricopriremo questo ruolo con responsabilità e fermezza cercando di portare le istanze e i bisogni di Sesto.

Abbiamo sbagliato qualcosa in campagna elettorale. Con la scelta ricaduta su Falchi non c’è un tentativo di cambiamento, c’è una continuità con gli ultimi dodici anni di gestione di Sesto. Noi, forse, non abbiamo rappresentato bene questo cambiamento. Forse abbiamo dato un’immagine rigida del Pd, poi sulla comunicazione e su quello che è stato percepito faremo le valutazioni del caso. Il Pd dovrà fare una riflessione a tutti i livelli, dovremo analizzare bene i dati.

Se ho fatto una campagna autoreferenziale? No, ho incontrato cittadini in lungo e in largo. Se c’è stato un messaggio di autoreferenzialità, ne dovremo prendere atto, ma il Pd è tutto tranne che autoreferenziale. L’ascolto è sempre stato incentrato sull’inceneritore. Su questo tema ho sempre fornito un dato di realtà. In una campagna elettorale molto emotiva, il dato razionale è passato male. La mia impostazione è stata quella di tenere un rapporto di fiducia con i cittadini su questo argomento. Falchi si troverà una serie di problematiche da dover gestire, prima di tutto quella dei bilanci. Si gioca una partita complicata all’interno del palazzo comunale.

Il Pd si trova a lottare contro tutto il resto del mondo, sia a livello toscano che nazionale.
Se Sara Biagiotti ha avuto un ruolo ngeativo in campagna elettorale? Lei è parte integrante del Pd, si è rimessa subito in moto per ricostruire il partito, lei come tante altre persone. E’ stata l’ultima sindaco e per questo ha una visibilità più alta rispetto ad altri. Le responsabilità sono condivise. Siamo un partito grande, il che a volte può essere una debolezza e una forza“.

Il Pd è stato fortemente penalizzato in queste elezioni – ha aggiunto il segretario comunale Alessandro Baldi -. Rispetto alle Regionali dell’anno scorso abbiamo avuto quasi quattromila voti in meno. Il Pd, però, si conferma il primo partito di Sesto, rimane il partito di riferimento per un terzo dei cittadini. Ci saranno degli aggiustamenti da fare. Non abbiamo fatto una campagna autoreferenziale. Le mie dimissioni? Siamo abituati a confrontarci all’interno del partito. A breve ci sarà una segreteria per una prima riflessione sui risultati. Nel giro di sette-otto giorni si terrà l’assemblea comunale durante la quale faremo le nostre valutazioni“.

STEFANO NICCOLI

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