A 8 anni rischia la sedia a rotelle: sottoscrizione della Misericordia di Quinto

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Una sottoscrizione per aiutare Roman, un bambino bierlorusso di otto anni, che ha bisogno di una costosa operazione per evitargli la sedia a rotelle. E’ l’iniziativa che sta portando avanti la Misericordia di Quinto. Il piccolo viene ospitato da ormai due anni da una famiglia che la Confraternita aggrega nel progetto “Amici senza frontiere”.

Roman soffre di una rara malattia degenerativa – ha detto Loredana Pierattini, responsabile del progetto per la Misericordia di Quinto al quotidiano La Nazione -. Noi stessi abbiamo visto i suoi peggioramenti nel corso del suo soggiorno a Sesto dello scorso giugno. I nervi dei suoi talloni sono troppo corti, contratti, e senza un intervento chirurgico il bambino rischia di restare immobilizzato su una carrozzina nel giro di qualche anno, man mano che va avanti con la crescita. Già adesso cammina con le gambe piegate e sulla punta dei piedi, e spesso cade. La famiglia di Roman, come molte altre del sue Paese, non si trova in una situazione economica tale da poter affrontare la spesa per l’operazione di cui il bambino ha bisogno“.

La decisione di sostenere la spesa economica dell’operazione di Roman è passata attraverso tutti i nostri organi statutari – spiega il presidente della Misericordia di Quinto Sandro Giovannuzzi a La Nazione – ci siamo mossi con rapidità, senza troppe formalità e senza troppi impicci burocratici, come richiedeva la situazione sanitaria del bambino. Un ringraziamento particolare va ai tre dottori che spassionatamente hanno messo a disposizione il loro tempo e le loro professionalità, e hanno visitato Roman mentre si trovava qui in Italia. Si tratta di Enrico Solito, pediatra specializzato in neuropsichiatria infantile, Andrea Giorgetti, ortopedico, ed Erminia Marchesi, pediatra anche lei. È grazie a loro che abbiamo capito quale tipo di intervento fosse necessario per Roman, e che successivamente è stata individuata la clinica di Tula, in Bielorussa, che è specializzata in questo tipo di interventi. Fra l’altro non sarà sufficiente un solo intervento, ma la situazione andrà monitorata nel tempo ed è molto probabile che altri interventi simili vadano eseguiti negli anni prossimi, fino al compimento della crescita del bambino“.

STEFANO NICCOLI

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