Campi, Gandola (FI): “Esiste ancora il comitato COMunacasa? Quali sono i risultati?”

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Il comitato COMunacasa esiste ancora? E se sì quali sono stati i risultati prodotti fino ad oggi dal 2015?” A chiederlo è Paolo Gandola, capogruppo di Forza Italia a Campi Bisenzio che nei giorni scorsi ha presentato una interrogazione per conoscere quali siano stati i risultati e quali sono gli sviluppi in merito al comitato costituito tra Amministrazione Comunale, Regione Toscana e imprenditori del territorio per combattere l’emergenza abitativa.

Come noto – spiega Gandolail sindaco Fossi fin dal 2015 ha ripetutamente parlato del comitato COMunacasa come di una importante buona pratica da esportare anche altrove. Oggi, dopo oltre quattro anni dalla sua fondazione, il comitato esiste ancora? Ed anzi, si è trasformato in Onlus come veniva prospettato nel 2017?

Le domande del capogruppo Gandola contenute nell’interrogazione sono svariate: dopo la triste scomparsa del Presidente Marino Roso chi è oggi il presidente?

L’interrogazione – precisa Gandola – si è resa necessaria dopo aver ricevuto alcune parziali precisazione da parte del Dirigente del III settore“.

In seguito alla costituzione del comitato avvenuto il 30 Aprile 2014 che vedeva la presenza degli imprenditori Enzo Galluzzo, Lorenzo Manetti, Alberto Pecci e Marino Roso – ha precisato la Dirigente Giuntini gli atti inerenti l’attuale composizione dello stesso non sono attualmente in possesso degli uffici comunali così come gli stessi uffici non sono a conoscenza di successivi atti relativi a modifiche e/o costituzione di ONLUS . Anche in merito, inoltre, al bilancio dell’attività del Comitato la dirigente ha precisato che “i dati richiesti non sono in possesso dei nostri uffici in quanto gli interventi che il Comitato, in quanto soggetto privato, ha potuto effettuare in autonomia non rientravano nell’Accordo di collaborazione approvato con deliberazione della G.C. 158/2015. Infine si precisa che il trasferimento di risorse dal Comitato al Comune non ha avuto attuazione, stante che la principale finalità dell’Accordo, ossia reperire sul mercato alloggi da assegnare alle persone in difficoltà, ha trovato, per il periodo gennaio 2016 giugno 2018, copertura di spesa nei fondi assegnati al Comune dalla Regione Toscana”.

La risposta – commenta Gandolasa di beffa: ed allora quali sono stati  i risultati raggiunti? 

L’intenzione dell’amministrazione comunale era infatti quella di coinvolgere soggetti privati, ed imprenditori campigiani con l’obiettivo di intervenire nella fase di emergenza sia abitativa con agevolazioni per il pagamento del canone di locazione, sia lavorativa attraverso l’attivazione di un percorso formativo per il reinserimento nel mondo del lavoro e dunque per ridare autonomia ai soggetti in difficoltà. 

L’obiettivo prefissato dal Comitato era quello di aiutare 10 persone il primo anno. Conti fatti da quello che sappiamo nel 2017 il Comitato era riuscito ad andare in aiuto di 7 nuclei familiari per un totale di circa 25mila euro di interventi. Poi, da febbraio 2017 non abbiamo più avuto alcuna notizia, non sappiamo più nulla del comitato, non sappiamo se lo stesso si sia  trasformato in Onlus, se l’esperienza sia conclusa né quali siano stati in concreto i risultati prodotti. Da qui la necessità impellente di presentare una interrogazione al Sindaco e/o all’Assessore competente. 

Non vorremmo – continua Gandola che si sia trattato di un’esperienza di breve durata e di scarso respiro, come è stato nel caso dell’imu agevolata. Anche questa previsione, deliberata a partire dal 2015 con i consueti squilli di tromba, prevedeva l’introduzione di una aliquota IMU dello 0.46%, la più bassa possibile, per coloro che avessero risposto all’apposito bando e affittato la propria abitazione sinora sfitta per ridurre il disagio abitativo.

La misura, tuttavia, ha prodotto risultati largamente insoddisfacenti visto che al bando promosso nel 2015, ad oggi, secondo l’ultimo controllo effettuato dal capogruppo azzurro, risultano acquisiti in locazione dal Comune 5 alloggi: tre alloggi acquisiti con determinazione del 2016, solo uno nel 2017 ed solo uno nel 2018. 

Insomma, un vero e proprio fallimento che dovrebbe sollecitare la Giunta Fossi a mettere in campo nuove e diverse misure per il contenimento dell’emergenza abitativa e per il mantenimento dell’alloggio in locazione da parte di cittadini e famiglie del nostro territorio“.

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