“La notizia è esplosa venerdì con un articolo del settimanale Bisenzio Sette: tra poche settimane arriveranno 60 profughi presso un immobile di San Piero a Ponti concretizzandosi in tal modo la scelta del Sindaco Fossi di aderire allo Sprar.
Adesso il sindaco Fossi ci metta la faccia e convochi una assemblea pubblica. Spieghi alla città e soprattutto alla frazione di San Piero a Ponti e del Gorinello che arriveranno 60 profughi ospitati in un immobile di proprietà privata di Via del Santo. Per di più spieghi come mai abbia fatto aderire il Comune di Campi Bisenzio allo Sprar, il servizio nazionale di protezione dei richiedenti asilo e rifugiati. Per noi di Forza Italia non c’è alcun dubbio: quanto sta avvenendo a San Piero a Ponti è il frutto delle scellerate scelte del Sindaco Fossi e della sua amministrazione”, tuona Paolo Gandola, Capogruppo di Forza Italia a Campi Bisenzio.
Appresa la notizia, finora rimasta nel cassetto della società della salute Firenze Nord Ovest che ha curato l’accordo di collaborazione e previsto la gara di appalto, Forza Italia ha inviato al protocollo due atti.
“Con l’interrogazione chiediamo che il Sindaco Fossi faccia piena luce sulla vicenda, visto e considerato che sino a questo momento è mancata trasparenza in questa situazione, indichi quale sia il canone pattuito e a carico di chi, dell’immobile del Gorinello, quale sia il numero di richiedenti asilo che saranno ivi ospitati, quando arriveranno nella nostra Città e in quale data decorrerà l’entrata in funzione del servizio. Chiederemo inoltre quale siano state le anomalie rilevate dal sistema START delle offerte della gara di appalto e quali siano state le specifiche giustificazioni offerte dagli operatori economici in merito al rispetto del livello dei costi proposti correlati all’offerta tecnica. Chiederemo poi l’aggiornamento del numero dei migranti ad oggi ospitati a Campi Bisenzio ed il numero di strutture CAS (e relativa ubicazione) che li accolgono.
Con la mozione, invece, continua Gandola, chiederemo la convocazione di una assemblea pubblica da tenersi presso la frazione di San Piero a Ponti al Gorinello, entro e non oltre 30 giorni, affinché si informi debitamente tutta la Comunità di cosa stia avvenendo.
La forte critica di Forza Italia sulla decisione è di duplice natura. Da un lato la questione di metodo poiché ha aderito al progetto senza il bisogno di ascoltare l’opinione della città, neppure convocando un apposito consiglio comunale. A questa mancanza intendiamo subito rimediare con la convocazione dell’assemblea pubblica, precisa Gandola.
“La nostra critica è, tuttavia, anche sul merito della decisione. Tra i vincitori dell’appalto che gestirà il servizio risulta la società cooperativa CO&SO che ha individuato nell’ambito delle sue consorziate le seguenti cooperative quali gestori del servizio: Cooperativa il Girasole onlus, il Cenacolo, Arkè e Gruppo Incontro.
Emerge così che risulta coinvolta anche la cooperativa il Cenacolo oggi al centro dell’inchiesta per frode nelle forniture per migranti che ha determinato l’adozione di misure interdittive del divieto temporaneo di esercitare imprese e di ricoprire incarichi direttivi in persone giuridiche e imprese a carico dei responsabili della cooperativa Il Cenacolo.
Al riguardo, continua Gandola, con l’interrogazione presentata si chiede se l’amministrazione comunale non ritenga opportuno procedere per autotutela e rivedere l’aggiudicazione del servizio così come determinata dal provvedimento del direttore della società della salute Firenze nord ovest.
Pur sapendo che il sistema di accoglienza Sprar assicura una riduzione significativa dell’impatto che l’arrivo dei migranti è suscettibile di avere su di un singolo territorio, sarebbe opportuno ricordare che gran parte dei nostri concittadini si scontrano perennemente, vuoi per la mancanza di lavoro, che per una sistemazione legata all’emergenza abitativa, in continuo malessere da oramai troppo tempo. Davanti ad un bando calato dall’alto che prevede vitto, alloggio ed una imminente prospettiva di benessere per i richiedenti asilo politico, in modo da potersi integrare nel migliore dei modi, i veri discriminati sono i campigiani che vedono i propri diritti calpestati da chi osanna politiche europee del tutto inique. Occorre subito una inversione di tendenza, dove il Sindaco e le autorità d’ambito sollecitino gli stessi diritti per chi da sempre offre il proprio contributo senza alcuna tutela.