Gioco d’azzardo, Cavallo (M5S): “Faremo di tutto per contrastarlo”

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Nel pomeriggio di sabato 30 aprile presso la sede dell’Auser in via Pasolini si è tenuta un’iniziativa a cura dell’Associazione Libera per il contrasto al gioco d’azzardo. Tra i presenti anche il candidato sindaco di Sesto Fiorentino per il Movimento 5 Stelle Pietro Cavallo. Questo un comunicato stampa con le sue parole.

Il contrasto al gioco d’azzardo è una priorità per il MoVimento 5 Stelle. Faremo di tutto per contrastarlo anche a livello comunale” – così Pietro Cavallo, il Candidato Sindaco 5 Stelle di Sesto Fiorentino.

Il gioco d’azzardo legale di Stato, in Italia ha un fatturato di circa 85 miliardi di Euro. Metà di questo fatturato viene generato da slot machine e videolottery. Lo scopo di queste macchine, che ipocritamente lo Stato qualifica come giochi di abilità, è quello di produrre dipendenti di massa.

E’ impossibile giocare responsabilmente davanti a una slot, produrre la dipendenza è lo scopo primario di questo business. Le slot machine sono esattamente questo e si presentano alla portata di tutti, a accesso immediato e fortemente pericoloso” – spiega Pietro Cavallo.

I relatori intervenuti all’iniziativa di Libera individuano come cause di questo problema, la carenza educativa, sia familiare e scolastica e il comportamento delle istituzioni, sempre più conniventi con la criminalità in generale. Di fatti il fenomeno del gioco d’azzardo non rappresenta solo un problema sociale e salute pubblica legato alla dipendenza ad esso, ma anche un problema di criminalità organizzata. Laddove vi sono grosse circolazioni di denaro le mafie si infiltrano per riciclare il loro provenienti da attività illecite – continua il candidato Sindaco 5 Stelle.

Da Sindaco – continua il Candidato 5 Stelle – se pur con i pochi strumenti che la legge mette a disposizione dei Comuni, studieremo misure volte a mitigare questo problema. Eserciteremo pressioni verso le istituzioni Regionali e Nazionali affinché si varino vere iniziative a contrasto di questo fenomeno.

Chiederemo il rispetto della Costituzione. Non si può garantire una presunta libertà di impresa se questa libertà di impresa contravviene a un principio fondamentale, contrasta e intacca la dignità, la libertà e la responsabilità vera delle persone. Bisogna in tutti i modi evitare che questo privatissimo business che, in parte è un business anche di Stato ricada ancora una volta sulle spalle dei Cittadini” – conclude Pietro Cavallo.

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