Sara Martini (30 anni), Giulia Barducci (29 anni) e Claudia Pecchioli (23 anni): saranno loro, insieme al presidente dell’Assemblea Comunale Lorenzo Zambini, a guidare il Partito Democratico di Sesto Fiorentino al congresso del prossimo anno (LEGGI QUI). Tuttosesto.net le ha intervistate in esclusiva:
Elezioni comunali di giugno: per il Pd di Sesto è stata una cocente sconfitta. Vi siete interrogate sulle ragioni?
“Le ragioni sono molteplici e l’analisi è complessa. Siamo convinte che l’esito delle ultime amministrative abbia radici lontane, difficilmente sintetizzabili in poche righe. Il PD sestese ha vissuto una profonda spaccatura interna, le cui conseguenze si sono manifestate con tutta evidenza con le dimissioni della segretaria comunale del PD nel luglio 2015 e con la sfiducia al sindaco nei giorni successivi. Le ultime elezioni comunali sono anche un riflesso di questi eventi, probabilmente non compresi fino in fondo dalla città. Siamo convinte che sia importante fare luce sulle responsabilità di scelte che hanno indebolito fortemente negli anni il PD sestese. Responsabilità attribuibili, a nostro avviso, sia a chi è rimasto nel partito sia a chi ha deciso di andarsene. Per quanto ci riguarda, riconosciamo e ci assumiamo quelle di chi ha scelto di rimanere nel PD, nella convinzione che il partito debba rimanere, anche nei momenti più difficili, il “luogo” del confronto, della dialettica, dell’elaborazione politica. Siamo ancora in attesa di una parola chiara da parte di chi guidava il PD sestese fino allo scorso anno e ha scelto di rivisitare la propria proposta camuffandola dietro ad un nuovo simbolo. Detto ciò, l’ultima campagna elettorale ha visto una sinistra divisa, un dibattito monopolizzato e strumentalizzato intorno al tema del termovalorizzatore, la mancanza di discussione intorno a tanti temi e ad una visione complessiva sul presente e sul futuro della città. Questi ed altri fattori hanno determinato il ridimensionamento del consenso nei confronti del PD sestese, che rimane comunque il primo partito in città. Riguardo l’esito elettorale, vanno poi considerate le dinamiche proprie del turno di ballottaggio che consegnano al sindaco eletto un consenso composto da forze assai eterogenee tra loro, Movimento 5 Stelle, destre e liste civiche tutte alleate contro il PD“.
Le dimissioni di Alessandro Baldi vi consegnano il ruolo di traghettatrici verso il congresso dell’anno prossimo. Che partito ereditate?
“Ci viene chiesto cosa ereditiamo da Baldi, non abbiamo mai sentito chiedere a Baldi cosa abbia ereditato da Sanquerin. Noi ci prendiamo la responsabilità del futuro del PD a Sesto, facendo tesoro del suo patrimonio di storie e competenze e allo stesso tempo cercando di imparare dagli errori, favorendo la più ampia partecipazione“.
Quali sono le mosse che intendete compiere per riorganizzare il partito e riconquistare la fiducia dei sestesi?
“La fiducia si costruisce nel tempo, attraverso la cura dei rapporti e la coerenza delle scelte. Per quanto ci riguarda, vogliamo concentrarci sui contenuti e avere un rapporto costante con il territorio e la sua gente. Non porteremo avanti un partito rinchiuso nelle proprie stanze né relegato a questioni passate e rivendicazioni personali. Ripartiamo dall’ascolto e dal dialogo, a livello interno e nei confronti della città“.
C’è chi accusa il Pd sestese di essere troppo legato alle logiche “fiorentine”, dalla scelta di Sara Biagiotti come candidato sindaco nel 2014, alle valutazioni su inceneritore-termovalorizzatore e aeroporto. Cambierà qualcosa?
“Questo ritornello delle ‘logiche fiorentine’ è davvero curioso. Lo rispediamo semplicemente al mittente che forse si è scordato di essere parte di quelle scelte che oggi etichetta come scelte dettate da Firenze. Ci preme ricordare che la scelta di Sara Biagiotti fu una scelta unitaria e condivisa all’interno del PD sestese, allora guidato da Camilla Sanquerin, e dall’allora sindaco uscente Gianni Gianassi. Solita logica è valsa per la questione del termovalorizzatore sul nostro territorio. Dispiace farla lunga e citare i soliti nomi e cognomi, ma ce lo impone la domanda nonché la presa d’atto di precise responsabilità.
Noi oggi ribadiamo che il tema del ciclo dei rifiuti e del loro smaltimento non può essere affrontato con superficialità e demagogia: è scandaloso che oggi si continui ad investire in discariche e a scegliere di portare i nostri rifiuti altrove senza assumersi la responsabilità di governare processi complessi. Stiamo attraversando una fase di transizione che necessita di essere governata: servono azioni concrete e non bastano slogan e firme di protocolli apposte in extremis per qualche voto in più. Venendo all’aeroporto, la nostra criticità sul progetto è nota da tempo, nonostante faccia spesso comodo dire altro. Cambierà qualcosa? Fa sorridere la domanda che presuppone che il PD sestese sottostia chissà a quali logiche. Per noi la ‘logica’ è e sarà quella di credere in una Sesto Fiorentino con una forte identità, capace però di futuro solo se connessa e integrata con il tessuto di tutta l’area metropolitana“.
Che giudizio date su questi primi mesi dell’amministrazione Falchi?
“Sospendiamo un vero e proprio giudizio date le poche settimane dall’inizio del mandato. Siamo in attesa della convocazione del prossimo Consiglio comunale e le Commissioni consiliari non sono ancora mai state convocate. Quel che possiamo dire è che Sesto sembra vivere ancora in campagna elettorale e questo certo non le giova. La questione sugli oneri di urbanizzazione è emblematica del modo di procedere del sindaco e della sua Giunta: si fa finta di rinunciarvi (ben sapendo che si tratta di un atto dovuto e non politico-discrezionale) per prendere il titolo di qualche giornale e il plauso dei comitati per poi dover tornare indietro dicendo che è colpa dei “poteri forti”. Ma stiamo scherzando? Da Sesto partono lettere indirizzate al sindaco di Firenze, alla Città metropolitana, ad alcuni parlamentari. E’ vera collaborazione o solo un modo per chiedere altrove risposte che il sindaco Falchi in primis deve dare? Lasciamo al tempo di dare la risposta, sperando non ci consegni una città più ferma di quanto già non lo sia. Intanto sono sotto gli occhi di tutti i ritardi nella chiusura di alcuni cantieri e nel ripristino della viabilità ordinaria in alcune direttrici della città quali ad esempio via Gramsci e viale Michelangelo. E nel periodo estivo non si è messo mano ad alcun intervento significativo negli edifici scolastici della città. Attendiamo sindaco e giunta all’opera“.
STEFANO NICCOLI