“Parliamoci.net”: lo ZoWorking di Sesto ospita l’iniziativa di Confindustria Firenze dedicata alle imprese

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Da sinistra: Alessandro Bencini ed Emiliano Caselli

Da più di dieci anni è la più grande manifestazione di incontri one-to-one fra imprese toscane. E’ parliamoci.net, l’evento, gratuito, organizzato da Confindustria Firenze dedicato all’alta formazione, all’innovazione, agli affari e allo scambio di esperienze.

Ad ospitare l’edizione 2018, martedì 27 novembre dalle 9 alle 17, è lo ZoWorking in via Renato Bruschi 128 a Sesto Fiorentino, fondato da Emiliano e Daniele Caselli e diventato, in pochi mesi, il più grande coworking al mondo con i suoi 90mila metri quadrati.

E’ una manifestazione che il dottor Enrico Bocci ed io abbiamo ‘inventato’ undici anni fa – dice Alessandro Bencini, uno degli imprenditori di Confindustria Firenze -. Già undici anni fa ci pareva opportuno invitare le aziende ad essere più unite per provare a vincere il nanismo imprenditoriale e, di conseguenza, a dare un’immagine diversa al mercato per poter aggredire segmenti di mercato che richiedono dimensioni più grandi. C’è un ottimo gradimento nei confronti di questa iniziativa e questo spinge Confindustria Firenze a continuare e a far crescere l’interesse e le ore di partecipazione a parliamoci.net“.

All’edizione 2018 sono presenti circa 250 aziende con quasi 500 partecipanti.

La caratteristica principale di parliamoci.net è sempre stata quella di essere libera a chiunque, gratuita e senza nessuna barriera di carattere territoriale – continua Bencini -. Chiunque può partecipare, a cominciare dal singolo professionista. Vogliamo essere il più inclusivi possibile perché, alla fine, il business richiede inclusività, se vogliamo metterci insieme. Ci sono aziende di tutti i tipi, in gran parte sono del settore terziario, ma abbiamo anche aziende manifatturiere, tecnologiche, di formazione, c’è di tutto. Oggi dovremmo perseguire la multicanalità e la multiculturalità, non ci sono più le specializzazioni definite come in passato. Se vogliamo lavorare, dobbiamo essere aperti e quindi multiculturali. Questo è un problema serio della formazione in generale che tende ancora ad essere canalizzata su un unico argomento“.

STEFANO NICCOLI

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