“Io un vo’ di’ che a Sesto vu sia della gentaccia,
però il companatico vu lo misurate a braccia”
In questo modo venivano dipinti i sestesi negli anni passati.
Riprendendo una tradizione che viene da lontano oggi tutte le maestranze di TuttoSesto, dagli addetti al vettovagliamento all’unico giornalista, hanno consumato, con gusto, il piatto tipico del folclore sestese.
Se oggi la lavorazione, e poi la degustazione, delle budella è un piacere, in passato era un duro mestiere che procurava anche problemi di igiene pubblica. Così li descriveva il medico condotto Serafino Bindi (da notare come la parola maiale fosse scritta con la j di…juventus)
Si hanno ancora dei fomiti di mal’aria nelle case stesse di molti dei nostri paesani per la ragion della loro industria consistente nel conciare le intestina dei Majali.
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