Zambini (Pd): “Si chiuda esperienza fallimentare di ‘Gnamo’, si apra pagina nuova per gli eventi primaverili”

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Lorenzo Zambini Pd Sesto fiorentino

Stop alla fiera primaverile “Gnamo” nel centro di Sesto Fiorentino. E’ quanto chiede Lorenzo Zambini, capogruppo del Partito Democratico sestese.

Oggi è primavera e per il bene della città voglio dare un consiglio al sindaco Falchi: dopo due edizioni della Fiera Gnamo chiudi questa pagina fallimentare e prova a costruire una manifestazione di due mesi di eventi, presentazioni e iniziative di alto livello capaci di animare la primavera sestese e che sia una vetrina all’altezza delle eccellenze di Sesto Fiorentino. Mi auguro che lo stia facendo, ma per non rischiare ho portato sulla questione una mozione in discussione in Consiglio comunale.

Non ho mai creduto che Sesto si meritasse una manifestazione con un nome come Gnamo, dal mio punto di vista una denominazione sbagliata e umiliante per una città ricca di esperienze e con una identità produttiva, culturale, sociale e aggregativa straordinaria. Forse si voleva giocare sull’ironia, ma suggerisco di voltare pagina.

Sappiamo bene quanto stia soffrendo il centro città, per questo in questi anni non ho mai voluto polemizzare troppo sulla questione perché mi auguravo che, nonostante il nome, la manifestazione potesse in qualche modo riuscire a strutturarsi nel tempo, diventare uno strumento per la promozione della città, del suo centro, del tessuto sociale, urbano e commerciale. Invece, oltre al nome sbagliato, non c’erano neppure idee chiare su quello che si voleva fare e su dove si voleva andare. La prima edizione fu in un modo, la seconda in un altro. Gare andate deserte. Ora l’amministrazione comunale chiuda questa esperienza e cambi.ù

La primavera è una stagione fondamentale per animare le nostre piazze, le nostre strade. Si costruisca un cartellone di due mesi, da aprile a fine maggio, ricco di iniziative, incontri, eventi, mercati, appuntamenti, per una primavera sestese di alta qualità che possa essere attrattiva per tutta l’area metropolitana. Coinvolgendo tutti i soggetti sociali, culturali, sportivi ed economici del territorio“.

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