Firenze 365, la rubrica curata da Daniele Niccoli, autore del libro omonimo edito da apice Libri
Fatti e aneddoti legati alla storia della città di Firenze raccontati giorno per giorno
Un aiuto per conoscere la nostra semenza e per intuire il nostro futuro.
Considerate la vostra semenza:
fatti non foste a viver come bruti
me per seguir virtute e canoscenza (Dante, Inferno, canto XXVI)
11 settembre 1943 – I nazisti occupano Firenze
A poche ore di distanza dall’Armistizio annunciato alla radio alle 19,45 dell’8 settembre dal maresciallo Badoglio, l’illusione della fine della guerra svanì impetosamente. Il rumore di cingoli dei carri armati tedeschi che già l’11 settembre sfilarono lungo le vie del centro, riportò i fiorentini alla triste realtà.
I militari italiani di stazza nel capoluogo toscano, colti di sorpresa e senza ordini, non opposero nessuna resistenza e, per quelli che ebbero la sfortuna di trovarsi in caserma, iniziò un periodo di grande travaglio. Chi si rifiutò di combattere a fianco dei nazisti fu spedito nei campi di concentramento.
I membri dell’esercito furono i primi a comprendere la drammaticità dei cambiamenti, ma anche la popolazione non tardò a rendersi conto della mutata situazione. In un crescendo di terrore e sgomento i fiorentini nella triste realtà della guerra in casa: il 12 settembre il comando tedesco ordinò la fucilazione di chiunque fosse trovato in possesso di armi, il 17 settembre fu vietata qualsiasi manifestazione, il 2 ottobre furono stabilite pene severissime per chi avesse commesso atti di sabotaggio.
La nuova situazione conferì nuovo vigore agli squadristi fascisti scomparsi dopo la deposizione del Duce del 25 luglio. Lo stesso Mussolini, nella giornata del 12 settembre fu liberato dalla prigionia sul Gran Sasso e avviò l’esperienza della Repubblica Sociale Italiana.
A Firenze si ricostituì la 92° legione della Milizia che poi divenne Guardia Nazionale Repubblicana. Allo stesso tempo si procedette alla formazione del battaglione Ettore Muti che in seguito fu impiegato nelle operazioni contro i partigiani.
Tra le operazioni nefaste merita una citazione la creazione del famigerato Reparto Servizi Speciali comandato da Mario Carità che durante i mesi dell’occupazione agì in stretta collaborazione con la Sd (sicherheitpolizei), la polizia politica del Reich.
L’armistizio provocò anche la prevedibile risposta delle organizzazioni antifasciste che si costituirono nel Comitato di Liberazione Nazionale e passarono immediatamente alla lotta armata. Iniziò così un’annata di lutti che coinvolse non solo i combattenti, ma anche la popolazione civile. Il 25 settembre, poco prima di mezzogiorno, un inaspettato bombardamento alleato provocò duecentoquindici morti, soprattutto nella zona compresa fra Piazza della Libertà e Campo di Marte. Fu il primo di una lunga serie.
Il 6 novembre circa trecento ebrei furono arrestati e caricati su treni destinati ad Auschwitz. Solo centosette di loro superarono la selezione gli altri furono immediatamente uccisi con il gas. Per molti di loro fu solo una lunga agonia. Alla fine della guerra solo in quindici tornarono alle loro case. Con la liberazione dell’11 agosto 1944 si pose fine al bagno di sangue, ma la battaglia di Firenze portò via altri 205 partigiani e 379 civili.
Daniele Niccoli
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