Firenze 365, la rubrica curata da Daniele Niccoli, autore del libro omonimo edito da apice Libri
Fatti e aneddoti legati alla storia della città di Firenze raccontati giorno per giorno
Un aiuto per conoscere la nostra semenza e per intuire il nostro futuro.
Considerate la vostra semenza:
fatti non foste a viver come bruti
me per seguir virtute e canoscenza (Dante, Inferno, canto XXVI)
16 gennaio 1893 – Nasce Odoardo Spadaro
Per quanto i fiorentini non siano da considerare esattamente un popolo di migranti, è capitato più di una volta che qualcuno di loro sia stato costretto a passare periodi, a volte anche lunghi, lontano dalla città d’origine. Che fossero motivi politici o di lavoro, è a tutte queste persone che Odoardo Spadaro ha pensato quando nel 1938, dopo una lunga tournée all’estero, scrisse Porta un bacione a Firenze, una delle canzoni che l’hanno reso famoso.
Son figlia d’emigrante,
per questo son distante,
lavoro perché un giorno a casa tornerò.
La porti un bacione a Firenze,
se la rivedo, glielo renderò (Odoardo Spadaro)
Il famoso chansonnier fiorentino nacque in Santo Spirito il 16 gennaio 1893 e fu indirizzato alla musica fin da piccolo dalla madre che era una provetta arpista. Odoardo era un irrequieto buontempone, poco incline alla disciplina. Questa sua attitudine lo rese mal tollerato nelle scuole del Regno tanto che fu espulso da più di una. Fin da giovane si dedicò al teatro, in particolare alla rivista. Recitava, ballava e cantava dando sfogo alla sua naturale creatività. Il grande successo arrivò nel 1926 con il trasferimento in Francia dove fu paragonato addirittura a Maurice Chevalier, il re francese della rivista. Lavorò al Moulin Rouge con Mistinguett, la più importante donna di spettacolo dell’epoca. Il successo, lo portò anche in America e in Africa, ma non gli fece mai dimenticare la città d’origine cui continuò a dedicare canzoni.
Firenze,
città dove son nato,
non so per qual ragione,
se ‘un ti vedo un po’ son disperato (Odoardo Spadaro)
Quando morì, nel 1965, i posteggiatori fiorentini intonarono in suo onore la canzone più conosciuta che dieci anni prima era diventata anche un film di successo.
La nostra cittadina
pettegola e carina,
la c’ ha tant’anni, eppure
la un n’invecchia mai.
Io porto bacioni a Firenze
di tutti i fiorentini che incontrai (Odoardo Spadaro)
Daniele Niccoli
Per leggere le puntate precedenti clicca qui e vai sulla pagina del sito tuttosesto.net