16 maggio 1999 – La festa del grillo

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Firenze 365, la rubrica curata da Daniele Niccoli, autore del libro omonimo edito da apice Libri 

Fatti e aneddoti legati alla storia della città di Firenze raccontati giorno per giorno

Un aiuto per conoscere la nostra semenza e per intuire il nostro futuro.

Considerate la vostra semenza:
fatti non foste a viver come bruti
me per seguir virtute e canoscenza   (Dante, Inferno, canto XXVI)

16 maggio 1999 – La festa del grillo

La festa del grillo è una delle più antiche feste di Firenze. Da tempo immemore si celebra nel Parco delle Cascine il giorno dell’Ascensione. Le origini della festa non sono certe. Fondamentalmente due sono le ipotesi circa la sua genesi. Secondo la prima, il grillo sarebbe festeggiato in quanto simbolo della primavera. La seconda invece sostiene che la “festa” al grillo fosse anticamente cosa necessaria per diminuire il numero di questi insetti nocivi per l’agricoltura. I sostenitori di questa tesi riportano volentieri un passo del Diario Fiorentino di Agostino Lapini risalente al luglio 1582:

vi comparse tanta e sì grande quantità di grilli che divororno ogni cosa; di maniera che si comandò a parecchi populi di detto paese che andassino ‘ammazzargli, e vi si ragunorno più di mille uomini (…). Morironsi detti grilli, se non tutti la maggior parte

Con il tempo la furia sterminatrice si è placata e i contadini si sono simbolicamente accontentati di imprigionare un grillo in una gabbietta quasi fosse un avvertimento nei confronti dei grilli stessi.

La tradizione contadina si è poi trasferita al resto della popolazione e così la scampagnata alle Cascine è diventata un consueto momento di svago per tutte le famiglie che approfittando della festa e della giornata primaverile per anni hanno popolato i prati del parco fiorentino per una merenda.

La tradizione, arrivata fino ai giorni nostri, ha subìto una radicale trasformazione dal 1999. In quell’anno il comune di Firenze, ha varato un regolamento volto a evitare un’ormai inutile strage: i grilli veri non possono essere venduti.

Esistono dei surrogati finti, ma è evidente che lo spirito della festa è andato perduto. D’altra parte ormai i tempi sono tali che non c’è bisogno di imprigionare un grillo per gustarsi un panino con la finocchiona su di un prato. Pensando forse proprio all’insistenza del canto del grillo, nel 1953 un dirigente della sede Rai di Firenze, Omero Cambi, decise di realizzare un programma radiofonico in vernacolo in cui personaggi come la Sora Alvara o Gano, il duro di San Frediano, si esprimevano con la tipica ironia dei fiorentini, sempre pronti all’invettiva e incapaci, come il grillo, di stare zitti.

Quante la ne vole di ciccia oggi?
– 80 90 grammi
– Accidenti oggi la deve avere ospiti
– sì, c’ho la mi’socera
– allora la fa dimorto bene a tennella a regime. Prima la s’indebolisce e prima la tira i’ carzino  (Wanda Pasquini)

Daniele Niccoli

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