17 agosto 1974 – Muore Aldo Palazzeschi

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Firenze
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Firenze 365, la rubrica curata da Daniele Niccoli, autore del libro omonimo edito da apice Libri 

Fatti e aneddoti legati alla storia della città di Firenze raccontati giorno per giorno

Un aiuto per conoscere la nostra semenza e per intuire il nostro futuro.

Considerate la vostra semenza:
fatti non foste a viver come bruti
me per seguir virtute e canoscenza   (Dante, Inferno, canto XXVI)

17 agosto 1974 – Muore Aldo Palazzeschi

Per coloro che non conoscono Firenze, o la conoscono poco, alla sfuggita e di passaggio, dirò com’ella sia una città molto graziosa e bella circondata strettamente da colline armoniosissime. Questo strettamente non lasci supporre che il povero cittadino debba rizzare il naso per vedere il cielo come di fondo a un pozzo, bene il contrario, e vi aggiungerò un dolcemente che mi pare tanto appropriato, giacché le colline vi scendono digradando, dalle più alte che si chiamano monti addirittura e si avvicinano ai mille metri d’altezza, fino a quelle lievi e bizzarre di cento metri o cinquanta: dirò anzi che da un lato soltanto e per un tratto breve, la collina rasentando la città la sovrasta a picco, formandoci un verone al quale con impareggiabile gusto ci possiamo affacciare (Aldo Palazzeschi)

Con questo incipit Aldo Giurlani, in arte Palazzeschi, inizia uno dei suoi capolavori ‘Le sorelle Materassi’ e, contemporaneamente ma ci offre una cartolina di Firenze, città in cui nacque il 2 febbraio 1885. Palazzeschi è stato un esponente di quasi tutte le avanguardie culturali del primo Novecento, dal crepuscolarismo al futurismo, passando attraverso la collaborazione con Lacerba, la rivista letteraria fondata da Ardengo Soffici e Giovanni Papini. Denominatore comune delle sue esperienze fu il valore che volle riconoscere alla risata esplicitato nel suo manifesto futurista ‘Il controdolore’

Bisogna abituarsi a ridere di tutto quello di cui abitualmente si piange, sviluppando la nostra profondità. L’uomo non può essere considerato seriamente che quando ride

Fu proprio l’adesione al movimento futurista di Filippo Tommaso Marinetti che prevedeva la distruzione della sintassi e l’uso delle parole in libertà, a conferirgli la giusta fama. Anche quel matrimonio era però destinato a finire. Troppa distanza fra l’aggressività del gruppo e la personalità pacata di Palazzeschi. Nel 1914, alla vigilia della Prima Guerra Mondiale il suo animo pacifista entrò in contrasto con l’interventismo di Marinetti e soci

Ci fu, è vero, un cauto riavvicinamento al momento della dichiarazione di Guerra, ma i percorsi erano ormai distanti e il sostenitore del sorriso non poteva trovarsi a proprio agio con i guerrafondai.

L’amore di qualunque specie, non è mai triste (Aldo Palazzeschi)

Daniele Niccoli

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