2 luglio 1898 – Il figlio “sestese” di Enrico Caruso

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1898
Enrico Caruso
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Firenze 365, la rubrica curata da Daniele Niccoli, autore del libro omonimo edito da apice Libri 

Fatti e aneddoti legati alla storia della città di Firenze raccontati giorno per giorno

Un aiuto per conoscere la nostra semenza e per intuire il nostro futuro.

Considerate la vostra semenza:
fatti non foste a viver come bruti
me per seguir virtute e canoscenza   (Dante, Inferno, canto XXVI)

2 luglio 1898 – Il figlio “sestese” di Enrico Caruso

La carriera artistica del tenore Enrico Caruso iniziò al Teatro Nuovo di Napoli nel 1895 con L’amico Francesco di Domenico Morelli. Fu un mezzo fiasco perché, nonostante la buona critica, lo scarso afflusso di pubblico indusse gli organizzatori a ridurre da quattro a due le rappresentazioni. Fu la prima manifestazione di un rapporto sempre più contrastato fra il celebre cantate lirico e la sua città d’origine. Dopo una serie di esibizioni nei teatri di Caserta e Napoli e una breve tournèe a Il Cairo, Caruso fu chiamato al teatro Goldoni di Livorno per interpretare la Boheme di Giacomo Puccini.

Che gelida manina!
Se la lasci riscaldar…
Cercar che giova?
Al buio non si trova   (Giuseppe Giacosa)

Cantò al fianco di una giovane soprano che avrebbe cambiato la sua vita: Ada Giachetti. La cantante era già sposata e separata da un ricco commerciante da cui aveva avuto un figlio, ma ciò non impedì lo scoppio di una travolgente passione, ricambiata, per il tenore napoletano.

Il 2 luglio 1898 i due ebbero un figlio che fu chiamato Rodolfo in onore del personaggio pucciniano che gli aveva fatti conoscere. Nel 1903, dopo la prima tournèe americana, Caruso investì i suoi guadagni per acquistare una villa a Sesto (territorio dell’epoca), città d’origine della compagna. Villa I Pini si trovava esattamente in via del Sodo 11 e divenne la residenza ufficiale del tenore e di suo figlio.

Il 7 settembre 1904, proprio in questa villa nacque il secondo figlio della coppia, Enrico junior detto Mimmi. L’incremento numerico della famiglia non giovò alla vita di coppia e, anzi, i rapporti tra i due cantanti andarono progressivamente peggiorando. Fra tradimenti e riconciliazioni la coppia rimase insieme fino al 1908 quando Caruso fu raggiunto in America dalla notizia della fuga di Ada con l’autista di famiglia.

Il cuore di Caruso si rivolse allora a Rina, sorella di Ada, anch’essa soprano e da sempre innamorata di Enrico. Sembravano destinati alle nozze, ma il ruolo di Rina non andò mai oltre a quello di tutrice del secondo figlio di Caruso. Con il piccolo si stabilì alla villa delle Panche a Sesto, nell’eterna attesa del ritorno di Caruso dalle tournée americane.

Rina perse definitivamente la speranza di una vita insieme al celebre tenore il 20 agosto 1918 quando dagli Stati Uniti giunse la notizia delle nozze di Caruso con Dorothy Benjamin di venticinque anni più giovane.

Pochi giorni dopo, con un telegramma all’amministratore, il cantante ordinò di mettere i sigilli a Villa i Pini chiudendo così in maniera definitiva la sua storia con la famiglia Giachetti e con Sesto.

Daniele Niccoli

 

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