2 ottobre 1967 – Diaspora nel P.C.I. sestese

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Bandiere rosse
Sesto com'era

Sesto giorno per giorno la rubrica curata da Daniele Niccoli, autore del libro Sesto una bella storia e Sesto Fiorentino, i giorni della nostra storia

Un aiuto per conoscere la nostra semenza e per intuire il nostro futuro.

La casa sul confine dei ricordi,
la stessa sempre, come tu la sai
e tu ricerchi là le tue radici
se vuoi capire l’anima che hai (Francesco Guccini)

Sesto giorno per giorno

2 ottobre 1967 – Diaspora nel P.C.I. sestese

Nell’autunno 1967 un gruppo di 28 comunisti sestesi, tra cui il celebre partigiano Giulio Bruschi (Berto), decise di abbandonare il P.C.I. Le tesi amendoliane di rinnovamento e di ricambio generazionale avevano  preso campo nel partito nel quale militava da sempre. Si apriva una stagione di confronto con gli altri partiti che non condivideva e preferì il passaggio nelle fila del Partito Comunista d’Italia Marxista-Leninista piuttosto che il compromesso.

Insieme a lui se ne andarono, o furono costretti a lasciare, anche altri vecchi militanti come Mario Menicacci, Roberto Biricolti e Dante Fedi. La diaspora determinò anche la crisi dell’Amministrazione comunale guidata da Ciro Del Grazia.

In una lettera di sei pagine i dimissionari dichiararono di ritenere:

 

impossibile ormai continuare a contenere il nostro dissenso e la nostra protesta nell’ambito del PCI.
La lunga lotta condotta all’interno del partito per cercare di correggerne le devia-zioni ci ha portato al convincimento che nulla è più possibile fare in senso rivolu-zionario stando all’interno del PCI. Siamo giunti a concludere che continuare un’azione di opposizione interna nelle attuali condizioni significherebbe fare il gioco del vertice revisionista politicamente e ideologicamente corrotto e irrecuperabile

 

La questione suscitò grande scalpore a Sesto dove fino ad allora le critiche al “Partito” erano rimaste dentro le mura delle sezioni. Questo il commento di Giulio Cerreti il primo parlamentare comunista sestese

 

Per la prima volta a Sesto nella lunga ed eroica storia dei comunisti, il partito si divise in gruppi, fazioni e il primo a pagare per questo stato di cose umilianti e vessatorio fu Ciro del Grazia che, oltre tutto, aveva svolto con efficacia e competenza il suo ruolo di sindaco (Giulio Cerreti)

 

L’evento fu annotato nei suoi diari da Lola Mazzanti esponente del P.C.I. sestese dell’epoca e della Unione Donne Italiane:

 

…è un duro colpo per la causa del socialismo ed io sono con chi cerca di rafforzare l’unità di tutti i lavoratori e contro coloro, chiunque siano, che con questi mezzi cercano di indebolire l’unità del nostro partito e della classe operaia

 

Daniele Niccoli

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