Firenze 365, la rubrica curata da Daniele Niccoli, autore del libro omonimo edito da apice Libri
Fatti e aneddoti legati alla storia della città di Firenze raccontati giorno per giorno
Un aiuto per conoscere la nostra semenza e per intuire il nostro futuro.
Considerate la vostra semenza:
fatti non foste a viver come bruti
me per seguir virtute e canoscenza (Dante, Inferno, canto XXVI)
20 agosto 1260 – Le truppe fiorentine si muovono verso Siena
Nella primavera del 1260 i guelfi fiorentini accampati fuori porta Camollia nei pressi di Santa Petronilla furono attaccati dai cavalieri tedeschi e senesi. Fu poco più di una scaramuccia ma sufficiente a far interrompere l’assedio. La partita però non era chiusa e così il 20 agosto dello stesso anno un esercito di 70.000 uomini si mosse da Firenze. La missione aveva il compito di portare vettovagliamenti a Montalcino, ma ben presto nello schieramento fiorentino prevalse l’idea di vendicare la sconfitta del maggio precedente. A Siena nel frattempo si erano concentrate le truppe imperiali, ma i facinorosi fiorentini non lo vollero considerare e condussero l’esercito alla terribile disfatta di Montaperti del settembre successivo.
Il movimento delle truppe, come sempre succedeva in caso di guerra, era regolato dal Carroccio comunale, un grosso carro tirato da coppie di buoi coperti da mantelli rossi e guidati a colpi di bastone dai bifolchi. Il movimento corretto del Carroccio era assicurato anche dai grulli, inservienti provenienti dal contado che nei punti critici aiutavano i buoi con delle grosse funi.
Il Carroccio portava le insegne del Comune e a Firenze un mese prima di qualsiasi battaglia veniva legato a una pietra circolare posta laddove oggi si trova la Loggia del Mercato Nuovo. Qui si radunavano le truppe al suono della Martinella, la campana il cui nome deriva da Marte, dio della guerra. La Martinella era custodita all’interno della Chiesa di Santa Maria Sopra Porta e al momento della partenza delle truppe veniva issata sul carroccio.
La leggenda vuole che dopo la battaglia di Montaperti i senesi, in spregio a ogni regola cavalleresca, si siano impossessati definitivamente della campana che ancora oggi sarebbe conservata nella sede storica della contrada del Leocorno.
La pietra rotonda raffigurante la ruota del Carroccio al centro della Loggia del Mercato Nuovo assunse negli anni successivi un significato diverso. Diventò la pietra dello scandalo o dell’acculata: su di essa i mercanti falliti e gli insolventi erano costretti, dopo aver abbassato le braghe, a battere le natiche tre volte dando così origine a detti rimasti proverbiali come ‘avere il culo per terra’ e ‘essere ridotti sul lastrico’.
Ostendendo putenda et percutiendo lapidem culo nudo
I fiorentini dell’epoca, ma le cose non sono molto cambiate, erano soliti attribuire questi fallimenti alle ambizioni delle mogli.
Donne che feron, per ambizione
d’apparir gioiellate e luccicanti,
dare il culo al marito in sul lastrone (Lorenzo Lippi)
Daniele Niccoli
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