20 aprile 1888 – La prima firma sul libro d’onore

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Firenze 365, la rubrica curata da Daniele Niccoli, autore del libro omonimo edito da apice Libri 

Fatti e aneddoti legati alla storia della città di Firenze raccontati giorno per giorno

Un aiuto per conoscere la nostra semenza e per intuire il nostro futuro.

Considerate la vostra semenza:
fatti non foste a viver come bruti
me per seguir virtute e canoscenza   (Dante, Inferno, canto XXVI)

 

20 aprile 1888 – La prima firma sul libro d’onore

Nel 1898 un gruppo di sportivi anglo-americani residenti a Firenze insieme con alcuni aristocratici fiorentini diedero vita al Florence Football Club, il primo sodalizio calcistico di Firenze. La cerimonia di fondazione avvenne presso il Palazzo dell’Arte della Lana. La squadra adottò, come colori sociali, il bianco e il rosso dell’insegna cittadina e nel suo atto costitutivo dichiarò che l’antico gioco del Calcio Fiorentino era padre del moderno football britannico. Il Florence Football Club, detto anche squadra degli stranieri per la sua forte componente anglosassone, fu attivo fino al 1909 e disputò i suoi incontri sul prato del Quercione alle Cascine.

Al termine della attività del sodalizio, dirigenti e giocatori della Florence approdarono sia nei rossi della PGF Libertas che nei bianchi del CS Firenze. Per questo la Florence può essere considerata a tutti gli effetti nonna dell’odierna Fiorentina. Primo presidente del Florence Football Club fu il sindaco di Firenze Pietro Torrigiani, importante figura della politica fiorentina della seconda metà dell’Ottocento e ricordata più per il maldestro risanamento del centro storico che per i meriti sportivi.

A lui si deve la demolizione del Mercato Vecchio e del ghetto ebraico, l’abbattimento di Chiese e Case Torri medioevali e la costruzione, di cui non c’è da vantarsi, di Piazza Vittorio Emanuele II oggi Piazza della Repubblica.

A Pietro Torrigiani si deve anche l’istituzione del Libro d’onore, un album con impresso un giglio rosso su cui gli illustri ospiti di Palazzo Vecchio ormai da centocinquanta anni lasciano un autografo, una dedica o un ricordo.

La prima firma fu, il 20 aprile 1888, quella della regina Vittoria d’Inghilterra. Da allora il libro ospita i pensieri di personaggi che hanno scritto la storia. Da Bill Clinton ad Arafat, da Gino Bartali ad Angela Merkel, da Tony Blair a Giovanni Paolo II. Tra i firmatari una menzione speciale va a Ted Kennedy che nel 1986 fu ospite dell’amministrazione comunale a vent’anni esatti di distanza dall’alluvione. Il più giovane dei fratelli Kennedy nel novembre del 1966 era stato tra gli angeli del fango alla Biblioteca Centrale Nazionale.

In ogni punto della grande sala di lettura c’erano centinaia di giovani che si erano riuniti per aiutare. Era come se sapessero che l’alluvione della biblioteca stava mettendo a rischio la loro anima. Ho trovato un’incredibile ispirazione nel vedere questa generazione più giovane tutta unita in questo sforzo vitale   (Ted Kennedy)

Anche Michail Gorbaciov ha lasciato una testimonianza nel libro d’onore in occasione della seconda visita a Firenze. Aveva da poco perso la moglie Raissa.

Questa volta sono solo ma la vita continua   (Michail Gorbaciov)

Daniele Niccoli
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