Sesto giorno per giorno la rubrica curata da Daniele Niccoli, autore del libro Sesto una bella storia e Sesto Fiorentino, i giorni della nostra storia
Un aiuto per conoscere la nostra semenza e per intuire il nostro futuro.
La casa sul confine dei ricordi,
la stessa sempre, come tu la sai
e tu ricerchi là le tue radici
se vuoi capire l’anima che hai (Francesco Guccini)
Sesto giorno per giorno
24 luglio 1907 – Scandalo ai macelli comunali
“Scoperta di gravi irregolarità in un comune socialista” così titolano il Corriere della Sera e il cugino Corriere del Pomeriggio di giovedì 25 luglio 1907. L’anonimo giornalista riporta, come dichiarato, una notizia de La Nazione relativa ad un presunto scandalo che si sarebbe verificato ai macelli comunali di Sesto Fiorentino. Dalla notizia originale si evince che le malversazioni sarebbero state commesse dal custode dei macelli di Quinto, tale Eugenio Cecchi, e che gli ammanchi ammonterebbero a 800 lire. La Nazione fa riferimento anche all’apertura di un’inchiesta.
Più informato sembra essere il Corriere della Sera che invece parla della fuga del “responsabile” e di una denuncia al procuratore del Re.
Purtroppo nei giornali delle settimane successive la notizia non ha trovato nessuno spazio e quindi ci è impossibile capire l’esito della vicenda. Certo che con la mentalità di oggi appare abbastanza strano vedere scritta la parola “responsabile” invece di quella che oggi apparirebbe più politicamente corretta di “indagato”.
Fa meno specie rilevare invece come si voglia attribuire un significato politico alla vicenda stessa.
Nel Comune di Sesto Fiorentino, che è retto dai socialisti, e dove quasi tutti i servizi sono municipalizzati è scoppiato uno scandalo. Si tratta di gravi irregolarità che sarebbero state commesse nell’ufficio del dazio. Le irregolarità, secondo la Nazione, dalla quale tolgo la notizia, sarebbero state scoperte in seguito alla vendita delle interiora dei manzi macellati. Da questa vendita sarebbe risultato che ogni manzo avrebbe avuto tre o quattro ventri. Quindi figurava macellato un minor numero di capi di bestiame di quello che effettivamente si macellava. La differenza tornava in vantaggio degli impiegati comunali addetti al Macello.
Il responsabile degli ammanchi, fuggito, è stato denunciato al procuratore del Re.
(Corriere della Sera 25 luglio 1907)
Daniele Niccoli