27 ottobre 1954 – Partita sospesa per…UFO

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Firenze 365, la rubrica curata da Daniele Niccoli, autore del libro omonimo edito da apice Libri 

Fatti e aneddoti legati alla storia della città di Firenze raccontati giorno per giorno

Un aiuto per conoscere la nostra semenza e per intuire il nostro futuro.

Considerate la vostra semenza:
fatti non foste a viver come bruti
me per seguir virtute e canoscenza   (Dante, Inferno, canto XXVI)

27 ottobre 1954 – Partita sospesa per…UFO

 C’è neve e neve. Quella che cadde sul Comunale di Firenze il 27 ottobre 1954 non solo era in largo anticipo, ma, curiosamente, non era formata da acqua bensì da boro, silicio, calcio e magnesio. Il campo non divenne impraticabile per questa improvvisa precipitazione, ma la partita fu comunque sospesa per…UFO.

Era successo che il cielo sopra lo stadio improvvisamente si era riempito di oggetti non identificati che rilasciavano materiale filamentoso chiaro della consistenza di una ragnatela. Si stava svolgendo la partita amichevole fra Fiorentina e Pistoiese e lo stupore del pubblico ben presto diventò quello dei calciatori, tanto che l’arbitro fu costretto a sospendere la partita per circa dieci minuti.

I racconti dell’episodio, a settant’anni di distanza, risultano così fantasiosi da rendere ridicolo un episodio che comunque avrebbe bisogno di una spiegazione. La Gazzetta dello Sport per esempio parla di venti oggetti non identificati mentre altri cronisti fissano il numero a due. La trasmissione televisiva Voyager colloca l’episodio alla fine del primo tempo indicando però un orario assolutamente improbabile, le 14,20. Altre cronache parlano di una partita di seria A svoltasi al cospetto di dodicimila spettatori. Peccato che il 27 ottobre del 1954 cadesse di mercoledì e che la Pistoiese non militasse nella massima serie. Insomma difficile stabilire quanto il tutto sia legato a una sorta di psicosi collettiva e quanto sia cresciuto con la fantasia incommensurabile dei fiorentini.

E non si pensi che i miei concittadini sestesi siano stati da meno. Loro i “Marziani” gli avevano già visti fra giugno e luglio:

 

ho visto, sotto un loppino, un oggetto a forma di uovo, alto quasi quanto il loppino, di circa due metri e appoggiato a quest’ albero. Aveva un’ apertura su un lato con una specie di gradinata. Lì vicino ho visto tre persone vestite con una tuta che copriva di poco gli stivali, con un giubbotto tipo all’americana piuttosto aderente, il tutto di colore grigio. Ma quello che mi è rimasto più impresso è stato il viso, uguale al nostro, ma con quei “mascelloni” di tipo tedesco, più asciutto, non come il nostro che è un viso più rotondo… Ho sentito un forte rumore e alzato gli occhi al cielo ho visto due aeroplani che giravano lì sopra. 
Erano aerei da guerra che venivano da Monte Morello provenienti dal campo di aviazione e che giravano in continuazione avanti e indietro. Allo stesso tempo ho visto, ma molto più in alto nel cielo, un disco volante che sarà stato 40/50 metri di diametro, un bestione grandissimo e 60/70 dischi, uguali a quello lì a terra.

 

Ci mancava solo il giapponese nella giungla ignaro della fine della guerra a completare il quadro.

DANIELE NICCOLI

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